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Quando l’innovazione supera la tradizione: ecco spiegato il successo dell’e-cig

Tutto ha origine da un lutto: Hon Lik è un giovane che vive in Cina e decide di dedicarsi all’invenzione della sigaretta elettronica dopo la morte del padre

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Lo svapo è sicuramente una delle idee di maggior successo degli ultimi vent’anni e ha introdotto per la prima volta una valida alternativa alla bionda tradizionale, senza però rinunciare a un momento a cui molti tengono: fumare è infatti più che un vizio, si tratta di un vero e proprio rituale dal quale è spesso difficile separarsi. La sigaretta elettronica nasce dalla necessità di non rinunciare a questa abitudine. Si tratta di un trionfo tra i fumatori di tutto il mondo e gli e-commerce offrono un gran numero di soluzioni personalizzate, come ad esempio quelle proposte sullo shop di sigarette elettroniche Terpy, in questo periodo tra le aziende più note del settore.

Nel corso del nostro articolo capiremo da dove nasce questo fenomeno planetario e quale sia il parere degli esperti.

Hon Lik: l’inventore dell’e-cig ebbe l’idea nella vasca da bagno

Negli ultimi vent’anni, l’uso della sigaretta elettronica è diventato sempre più comune anche tra i fumatori più accaniti. Quello che forse pochi sanno è che questa è nata in Cina dopo una dolorosa perdita.

Il suo inventore, Hon Lik, nasce infatti nella provincia dello Shenyang nel 1951, nell’epoca in cui la consapevolezza dei rischi del tabagismo e dei problemi di salute che poteva comportare si faceva sempre più forte. Figlio di un ostinato fumatore, comincia a lavorare nei campi dall’età di 18 anni ed è qui che inizia il suo consumo di tabacco: da una ridotta quantità di sigarette comincia ad aumentare le dosi, arrivando in breve tempo a fumare anche due o più pacchetti ogni giorno. La morte del padre per cancro ai polmoni diventò la scintilla della sua invenzione. Per ridurre la sua dipendenza da nicotina, Hon Lik cominciò infatti a pensare a una possibile alternativa alla sigaretta e l’idea gli venne proprio dentro la vasca da bagno: mentre applicava un cerotto alla nicotina per smettere di fumare comprese che ciò a cui non voleva rinunciare era la sensazione che provava mentre inalava il fumo. Ebbe così inizio la sua ricerca per ideare un surrogato che potesse funzionare a vapore replicando però l’esperienza tradizionale.

Nel 2003 crea il primo dispositivo elettronico in grado di trasformare in vapore un liquido contenente nicotina. Nel 2005, Hon Lik deposita il brevetto in Cina e viene così commercializzata la prima sigaretta elettronica. Questo surrogato ha fin da subito riscosso un grandissimo successo, rivoluzionando il mondo dei fumatori: la e-cig non è infatti un medicinale, ma consente di avere un controllo sulla quantità di nicotina contenuta, iniziando con dosaggi più alti che possono via via essere ridotti fino a scomparire del tutto.

Ma quali cambiamenti porta la sigaretta elettronica rispetto a quella tradizionale?

L’invenzione di Hon Lik ha permesso di portare sul mercato un’alternativa alla bionda tradizionale. In tanti ritengono che l’e-cigarette possa essere in grado di ridurre i danni del tabagismo, evitando il processo di combustione delle sostanze tossiche normalmente contenute nella bionda classica.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni anno muoiono nel mondo più di 8 milioni di persone per problemi connessi al consumo di tabacco. A questi numeri si aggiungono 1,2 milioni di decessi che ogni anno si verificano a causa del fumo passivo, tra cui 65.000 bambini. In tanti si chiedono se sia possibile ridurre i rischi per i fumatori e per chi gli sta intorno e la ricerca sta fornendo le prime risposte in merito. Uno studio pubblicato sulla rivista Annals of Internal Medicine e finanziato da Cancer Research UK, ha infatti confermato che sostituire la sigaretta tradizionale a favore di quella elettronica può avere enormi benefici per l’organismo con risultati visibili già a partire dai primi sei mesi successivi il suo utilizzo. Lo svapo tenderebbe infatti a portare una riduzione delle sostanze nocive legate al fumo e, secondo i ricercatori, i rischi derivanti da quello passivo sarebbero pressoché azzerati. La sigaretta elettronica non contiene quelle sostanze tossiche normalmente racchiuse in un dispositivo tradizionale, come il catrame, l’acetone o l’ammoniaca. Si tratta di elementi che verrebbero assorbiti dall’organismo durante l’inalazione, cosa che non accadrebbe invece con lo svapo.

Inoltre, si ritiene che quella elettronica possa consentire all’individuo di smettere di fumare, consentendogli di ridurre gradualmente il contenuto di nicotina fino ad arrivare ad azzerarlo completamente. Tra gli aspetti maggiormente apprezzati dai fumatori, abbiamo poi quello di permettere la personalizzazione del proprio liquido scegliendo tra una grande varietà di aromi, da quelli più esotici ai più tradizionali.

Il tabagismo comporta un gran numero di controindicazioni in entrambi i casi, tuttavia chi abbandona la sigaretta classica per passare a quella elettronica sostiene di percepire la differenza sul proprio corpo fin da subito: gli svapatori ritengono infatti di percepire una riduzione della sensazione di secchezza alla gola fin dai primi giorni, insieme al calo dell’irritazione nei bronchi e della sensazione di oppressione al petto.

La sigaretta elettronica: l’innovazione della personalizzazione

La storia dell’e-cig ha quindi origine con un lutto e una vasca da bagno. Il genio di Hon Lik ha modificato la vita delle persone di tutto il mondo proponendo un valido surrogato per i fumatori e permettendogli di non rinunciare a una abitudine tanto amata.

Sebbene le ricerche siano ancora in corso e le risposte circa i suoi benefici siano ancora vaghe, ciò che sappiamo per certo è che l’e-cig ha modificato radicalmente il modo di fumare di milioni di fumatori, permettendo ad esempio di scegliere tra aromi diversi o di regolare la quantità di nicotina a proprio piacimento. Forse la chiave del successo di questo strumento può essere ritrovata proprio nella possibilità di personalizzazione del prodotto e, forse, nella speranza che possa diventare un’abitudine meno dannosa per chi non riesce a separarsi dal rituale legato alla sigaretta.

E tu cosa ne pensi?

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