Alimentazione
Cattiva digestione o dispepsia? I sintomi e le cause da valutare
Molte persone hanno problemi di digestione. Questo problema, che si chiama dispepsia, è piuttosto comune. Ma quali sono le cause e i sintomi? Ecco i consigli del dott. Silvio Danese
Disturbi dell’apparato digestivo, problemi di digestione, dispepsia… tutti problemi piuttosto diffusi e frequenti. Come riconoscere se si ha un problema a livello digestivo, e quali sono le cause e i sintomi sa tenere prendere in considerazione? A parlarne è stato il prof. Silvio Danese, Responsabile del Centro per le malattie infiammatorie croniche intestinali del Centro Humanitas, durante una puntata del programma Tv di RAI 3 “Tutta Salute”.
L’importante ruolo della masticazione nella digestione
Il prof. Danese ha spiegato come sia importante il ruolo della masticazione. Questo «è fondamentale per vari motivi – sottolinea Danese – innanzitutto la triturazione del cibo che avviene in bocca aiuta il lavoro successivo dello stomaco. Vi sono poi degli enzimi nella saliva che facilitano la digestione, ed è stato poi scoperto di recente che quando mastichiamo si creano delle piccole ferite (microtraumi) sulle gengive, attraverso le quali le cellule del sistema immunitario sentono gli alimenti ed evitano che si inneschi una risposta aggressiva contro gli alimenti».
I sintomi tipici della cattiva digestione o dispepsia
Ma quali sono i sintomi più comuni di una cattiva digestione? «I problemi a livello digestivo si manifestano in genere con dolore, bruciore di stomaco, senso di pesantezza, sazietà precoce e gonfiore – ha spiegato il prof. Danese – Talvolta, alcuni stili di vita e comportamentali scorretti determinano una maggior difficoltà per lo stomaco: ne sono un esempio una masticazione insufficiente, mangiare in maniera frettolosa, fare dei pasti abbondanti e sdraiarsi dopo aver mangiato. La sonnolenza post-prandiale è un processo che può verificarsi, perché quando digeriamo il sangue viene richiamato verso l’apparato digerente e questo può indurre sonnolenza, difficoltà di concentrazione e mal di testa. La dispepsia, inoltre, spesso si associa ad alterazioni del tono dell’umore, per cui durante i periodi di stress può essere più frequente. Non bisogna poi dimenticare la qualità di ciò che mangiamo perché la buona digestione inizia in cucina».
Le cause della cattiva digestione o dispepsia
Quando si tratta di dispepsia, quali sono le cause? «Se la dispepsia è cronica, e dunque i sintomi si protraggono per 2-3 mesi – precisa il prof. Danese – è bene rivolgersi al medico o allo specialista, al fine di comprendere le cause sottostanti. Anche se purtroppo in tre volte su quattro non si riesce a identificare cosa determini una cattiva digestione. A volte, questa può essere dovuta alla presenza di una gastrite, di un’ulcera, al reflusso gastroesofageo, a problemi a carico dell’apparato biliare o all’assunzione di alcuni farmaci. In questi casi è possibile risolvere il problema. Nel restante 75% dei casi in cui la dispepsia è idiopatica si interviene trattando i sintomi».
Come si cura la dispepsia?
Se si è dunque affetti da dispepsia, come si può curare? «Laddove la dispepsia sia idiopatica, si procede con terapia farmacologica – spiega Danese – Inizialmente, ci si indirizza verso farmaci antisecretivi, che riducono la produzione di acido oppure farmaci che aiutano la motilità e dunque lo svuotamento gastrico. Per ogni paziente sarà necessario trovare la terapia efficace, perché non tutti rispondono allo stesso modo a uno stesso specifico trattamento».
È possibile vedere l’intervista completa al prof. Danese su Rai Play.
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