Sintomi e malattie
Ansia, cos’è, i sintomi e le cause
Cos’è, come si manifesta, i sintomi, le varie forme, le fobie, l’attacco di panico, le cure
Cos’è l’ansia?
L’ansia, nella sua manifestazione più semplice, non è di per sé una malattia. E’ infatti un fenomeno che prima o poi tutti sperimentano nella propria vita. Sarà così capitato a chiunque di provare una forte emozione che per esempio toglie il fiato o che fa sentire agitati, magari prima di un esame, o in vista di un appuntamento importante o quando si è in attesa di sapere un qualcosa che sta particolarmente a cuore… Insomma, un po’ d’ansia è spesso uno degli ingredienti che compone la vita di ognuno di noi. Le cose cambiano però quando questa emozione diviene la norma, e la persona è sempre in «stato di allerta». A tale proposito, ricordiamo che l’ansia è anche una risposta fisiologica a una situazione sentita come di minaccia, che attiva i sensi e predispone l’organismo alla reazione con tutta una serie di fenomeni interni come l’aumento della frequenza cardiaca e respiratoria, il rilascio di ormoni specifici (per esempio l’adrenalina) che rendono l’organismo pronto alla reazione – come per esempio, la fuga. Il problema, come accennato, sorge quando ci si sente sempre minacciati, anche quando non vi sono pericoli reali.
Vivere con l’ansia
Un fenomeno tipico dell’ansia, quale disturbo, è quello in cui la persona si sente minacciata da un qualcosa a cui tuttavia non sa dare spiegazione. Si sente «ansiosa», appunto, ma non sa il perché. Lungi dall’essere un qualcosa da sminuire, l’ansia può rendere molto difficile la vita di chi ne soffre, intaccando sia la propria serenità che i rapporti sociali: spesso la persona tende a isolarsi o chiudersi in casa per via delle paure più o meno accentuate di cui diviene preda.
I sintomi dell’ansia
I sintomi più comuni nelle forme di ansia generalizzata sono: respiro accelerato o dispnea (difficoltà di respirazione), senso di nodo alla gola, tachicardie (battiti del cuore accelerati) e palpitazioni, sudorazione, senso di instabilità (perdita di equilibrio), gambe che traballano, vertigini, svenimenti, agitazione, nausea, frequente stimolo a urinare, difficoltà a dormire.
Spesso, chi soffre d’ansia non riesce a lenire il disagio con spiegazioni logiche o razionali, cioè l’ansia non passa anche se ci si dà una spiegazione razionale.
I sintomi possono esacerbare quando all’ansia si sommino condizioni più gravi come fobie, attacchi di panico e così via.
Quali sono le varie forme di ansia
Accanto all’ansia generalizzata possono prendere vita altre forme più specifiche come, per esempio, le fobie.
Cosa sono le fobie
Tra le fobie troviamo quella degli spazi chiusi (nota anche come claustrofobia) o quella degli spazi aperti (agorafobia), o ancora le fobie per gli animali come cani, insetti, ragni ecc. Qualsiasi situazione, oggetto o altro che la persona sente come una minaccia – anche se non lo è realmente – si può considerare una fobia.
Per fobia s’intende una grande e persistente paura di un qualcosa – sia di fisico che di immaginario, non reale. E’ in genere sproporzionata rispetto alla «minaccia» reale. La persona che ne è vittima spesso non è in grado di gestirla, non la controlla neanche con spiegazioni razionali o ragionamenti e spesso tenere a evitare la situazione che teme possa metterla in pericolo.
Cos’è il disturbo ossessivo-compulsivo
Vi sono poi altre forme, come il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC o OCD in inglese). Questo è un disturbo considerato sempre come una forma d’ansia, ma caratterizzato dalla presenza di ossessioni e compulsioni. La fobia sociale è considerata una sorta di eccessiva timidezza, che è causa di forte ansia in vista di interazioni sociali. In realtà spesso la timidezza c’entra poco, ma si tratta di una condizione invalidante in cui la persona ha paura di incontrare persone, di entrare in un negozio o che le capiti un qualcosa davanti agli altri – che sia anche solo sudare o arrossire.
Cos’è il disturbo post-traumatico da stress
Il disturbo post-traumatico da stress (PTSD) è quella condizione che insorge dopo essere stati oggetto di un avvenimento traumatico: per esempio è tipico delle persone che hanno vissuto un terremoto o altre calamità naturali. In genere, non si presenta subito dopo l’avvenimento ma dopo un tempo più o meno variabile. I sintomi tipici assumono una forma ricorrente, ripetitiva e persistente: pensieri, immagini, percezioni, sogni, flashback che spesso portano a rivivere l’evento traumatico. Vi sono tuttavia anche casi in cui la persona tende a negare l’evento o a dimenticare quanto accaduto o, ancora, a sentire che non potrà mai più avere una vita normale.
Cos’è l’attacco di panico
L’attacco di panico è invece caratterizzato da una situazione in cui la persona vive letteralmente una situazione che sente di non poter controllare, che terrorizza. I sintomi principali sono forte agitazione psico-motoria, con perdita di controllo dei movimenti, irrigidimento degli arti (in particolare braccia e mani che, spesso, formicolano), dispnea, senso di oppressione e di grande minaccia, paura di morire… E’ una condizione altamente invalidante che può spingere la persona a isolarsi completamente, spesso evitando perfino di uscire di casa per timore che la crisi di panico ci presenti di nuovo.
Tutte queste possono essere considerate forme esasperate di ansia.
Quali le cure per l’ansia
Allo stato attuale, le cure o i trattamenti ufficiali per l’ansia sono gli psicofarmaci (di solito ansiolitici) – che aiutano a controllare i sintomi, ma non risolvono – e la psicoterapia (di solito quella cognitivo comportamentale): con quest’ultima, secondo gli esperti, si ottengono buoni risultati. Altre tecniche complementari possono essere la meditazione di Consapevolezza (o Mindfulness) e tutte quelle che prevedono una migliore coscienza di sé e di rilassamento come lo yoga, il Tai Chi e altre tecniche di meditazione. In tutti questi casi è comunque sempre bene rivolgersi al proprio medico di fiducia o a un terapista esperto e qualificato per trovare insieme quale possa essere la terapia migliore e personalizzata.