Salute
Punture di api, vespe e calabroni. I consigli per difendersi
Come riconoscere i sintomi delle punture da imenotteri, i rimedi migliori e le tecniche di primo soccorso
L’estate è una delle stagioni più belle sotto molti punti di vista. Tuttavia, presenta alcuni piccoli inconvenienti. Uno di questi è rappresentato da una maggior presenza di insetti considerando anche l’aumentato numero di ore che si trascorre all’aria aperta. Ce ne sono poi, alcuni, che sono più pericolosi di altri o che, comunque, ci spaventano di più. Stiamo parlando di api, vespe e calabroni. In genere le loro punture recano solo un po’ di fastidio e un minimo di gonfiore ma in caso di reazioni allergiche inattese possono addirittura mettere a rischio la vita di una persona. Ecco perché è necessario sapere cosa fare e seguire alcuni piccoli accorgimenti in caso di punture.
I sintomi più comuni delle punture di api
Se il soggetto viene punto da un’ape, da una vespa o da un calabrone nella maggior parte dei casi assiste solo a un lieve rossore e un dolore piuttosto pungente. Il fastidio più grosso, tuttavia, scompare in una decina di minuti. Altre persone possono assistere a un anomalo gonfiore più o meno esteso. Anche in questo caso, tuttavia, non è detto si tratti di allergia – sono molte le persone in cui si verifica tale sintomo. Solo il calabrone, generalmente, provoca un dolore lievemente più intenso, ma – seppur le tempistiche sono individuali – nell’arco di un’ora il 90% dei sintomi dovrebbe essere risolto.
Le punture di calabrone
Molte persone hanno più paura dei calabroni, rispetto alla puntura di una vespa o un’ape. Tuttavia, a dispetto di quanto si creda, le loro punture sono più semplici da trattare. Il motivo per cui ciò accade è molto semplice: il pungiglione non è come quello delle api nel senso che non possiede uncini ed è facilmente retrattile. Quindi non rimane conficcato nella nostra pelle. Di contro, il calabrone può pungere più di una volta prima di morire. L’ape, al contrario, infila il pungiglione nella nostra pelle ma muore subito dopo. Infine, è importante ricordare che il calabrone è tutt’altro che un insetto aggressivo quindi le punture di calabrone sono più rare rispetto alle altre.
È letale la puntura di calabrone?
Se non si è allergici è rarissimo che la puntura di calabrone possa divenire letale. La quantità di veleno che viene inoculato è davvero bassissima. Per renderci conto, in un bambino potrebbero essere necessarie più di 50 punture contemporanee, mentre un adulto può arrivare a diverse centinaia per poterne provocare la morte.
Come estrarre il pungiglione delle api
Quando un’ape ci punge conficca il suo pungiglione, dotato di uncini, all’interno della nostra pelle. Per questo motivo perde immediatamente la sua vita. Noi, però, dobbiamo trovare la soluzione per estrarlo rapidamente al fine di ridurre velocemente il dolore. La prima cosa da fare è quella di munirsi di una pinzetta – tipo quelle per le sopracciglia – afferrare il pungiglione e cercare di estrarlo senza romperlo. In questa fase è necessario porre molta attenzione: non schiacciare mai la parte gonfia che vedete nel pungiglione. In questa, infatti, è contenuto il veleno e così facendo verrà nuovamente iniettato nel circolo ematico.
E’ necessario usare qualcosa?
Indicativamente dopo l’estrazione del pungiglione non bisogna fare altro, tuttavia, se il dolore e il gonfiore sono abbastanza evidenti è possibile applicare una pomata antistaminica, un corticosteroide o un analgesico. Se trascorse 24 ore, l’edema non esita a regredire, recatevi dal vostro medico curante per un controllo.
Punture in bocca o in gola
Come accennato, potrebbe essere pericoloso ricevere punture di api, vespe e calabroni all’interno della bocca o, peggio, della gola. In questo caso andrebbe succhiato immediatamente del ghiaccio. Va da sé che se si tratta di un’ape, per l’estrazione del pungiglione potrebbe essere necessario l’intervento di un medico. In caso di difficoltà respiratoria chiamare immediatamente l’ambulanza e, nell’attesa, praticare la respirazione artificiale.
Sapevi che…?
Il veleno delle api è una miscela di diverse sostanze, tra cui enzimi, lisolecitina, apamina e istamina. Oltre a causare fastidio e dolore pare che tale miscela possa possedere virtù terapeutiche in particolar modo anticoagulanti, vasodilatatrici, tonificanti del sistema cardiaco e antireumatiche.
Quando sospettare un’allergia agli imenotteri
Tutt’altra cosa accade nei soggetti allergici i quali possono manifestare sintomi sistemici anziché localizzati nella sede della puntura. Questo è un dettaglio importantissimo da tenere sempre bene a mente. Un’ape, una vespa o un calabrone provocano rossore, dolore e fastidio solo dove è stato inoculato il veleno. Se si hanno sintomi diversi (e in altre zone del corpo) potrebbe essere necessario l’intervento del pronto soccorso. In questi casi può diffondersi un’orticaria generalizzata, febbre, disorientamento, giramenti di testa eccetera. E’, perciò, fondamentale chiamare i soccorsi se si sospetta ci sia in atto un’allergia grave o uno shock anafilattico. Tra i sintomi più comuni ci sono la difficoltà di respirazione, vertigini, vomito, nausea, ipotensione, svenimento e gonfiore a gola e collo. Rivolgersi al Pronto Soccorso anche nel caso in cui l’insetto avesse colpito zone a rischio come bocca o collo – anche in assenza di reazioni allergiche.
Farmaci salvavita
Se sapete di essere allergici a vespe, api o calabroni, sappiate che è disponibile un piccolo dispositivo chiamato autoiniettore di adrenalina. Questo può far entrare nel circolo l’adrenalina nel giro di pochissimi secondi dopo aver effettuato l’iniezione nell’interno della coscia. Il proprio allergologo, una volta verificata l’allergia agli imenotteri, può richiedere che venga fornito l’autoiniettore in forma totalmente gratuita.
Il vaccino per il veleno degli imenotteri
Per le persone allergiche esiste anche un vaccino appositamente studiato per l’allergia agli imenotteri (AIT). La vaccinazione viene effettuata attraverso piccole punture sul braccio che vanno praticate periodicamente nell’arco di un mese. Dopo di che si continua per una volta al mese per il primo anno. Il vaccino contiene una forma purificata di veleno da imenotteri (vespe, api, calabroni). È importante sottolineare che solo in alcune regioni d’Italia il vaccino è gratuito.
Rimedi naturali contro le punture di api, vespe, calabroni
Se il soggetto non è allergico si può preparare un semplice rimedio a base di argilla e olio essenziale di lavanda. Si miscela il primo ingrediente con un po’ di acqua al fine di ottenere una sorta di fango e si aggiungono alcune gocce di olio essenziale di lavanda, un rimedio tipico per neutralizzare i veleni. In alternativa, per ridurre il dolore, alcune persone usano i medicinali omeopatici. Il più usato è Apis Mellifica alla diluizione 15CH: tre granuli ogni 15 minuti.