Salute
Malattie polmonari, arrivano diagnosi rapide, senza dolore e cure senza bisturi
Novità nella pneumologia interventistica con diagnosi rapide e senza dolore, cure senza bisturi
L’Istituto Europeo di Oncologia inaugura la nuova Unità di Pneumologia Interventistica per offrire un percorso diagnostico e terapeutico d’avanguardia nella medicina polmonare, basato su dieci anni di esperienza clinica e ricerca scientifica. L’attività è iniziata infatti nel 2011 per i pazienti IEO che afferiscono alla Chirurgia Toracica, raggiungendo 1.000 procedure interventistiche annuali, il numero più alto in Italia, secondo i dati del Ministero della Salute (Agenzia Nazionale per i Servizi sanitari regionali). Da oggi il servizio è disponibile per chiunque abbia un disturbo o un sospetto di malattia dell’apparato respiratorio, in risposta al forte bisogno, amplificato dal Covid-19, di diagnosi rapide e accurate.
«Gli pneumologi negli ultimi due anni hanno dovuto concentrarsi sulla presenza e gli effetti del virus e inevitabilmente molte altre diagnosi sono sfuggite, tra cui quelle oncologiche – spiega la dott.ssa Juliana Guarize, Responsabile della Neonata Unità – Ora possiamo recuperare buona parte dei ritardi, ma la precisione e la rapidità di esecuzione diventano fondamentali. Dobbiamo evitare che i pazienti peregrinino da un ospedale all’altro per mesi prima di poter avere una diagnosi e una cura tempestiva. Oggi, grazie anche a tecnologie di ultima generazione, ogni dubbio diagnostico può essere risolto in pochi giorni. Senza alcun dolore: allo IEO, infatti, le broncoscopie vengono eseguite sempre in sedazione profonda. Fondamentale per una diagnosi precisa e rapida, in “fast track”, è anche la presenza di un team multidisciplinare: gli pneumologi interventisti collaborano con i chirurghi toracici nella diagnosi e stadiazione delle neoplasie polmonari, ma anche con radioterapisti, oncologi medici e diversi specialisti per la diagnosi e la cura di altri tumori o patologie respiratorie benigne».
Il navigatore elettromagnetico
Una apparecchiatura particolarmente innovativa in sperimentazione allo IEO è il navigatore elettromagnetico, che utilizza una tecnologia di tracciamento elettromagnetico per individuare e marcare anche le più piccole lesioni polmonari. Questo strumento sfrutta la TAC del torace del paziente come mappa in tre dimensioni dei polmoni per condurre in “real time” il broncoscopio alla zona target dove prelevare campioni di tessuto.
L’attività terapeutica
«Parallelamente alla diagnostica, si è fortemente sviluppata in questi dieci anni l’attività terapeutica, che ha l’obiettivo di evitare, ove possibile, la chirurgia. Per esempio, per disostruire bronchi e trachea utilizziamo la broncoscopia rigida con trattamento laser delle lesioni, ed eventuale posizionamento di stent. O ancora, per la diagnosi delle possibili cause di un versamento pleurico recidivante o in casi di malattia oncologica metastatica, ricorriamo alla pleuroscopia, procedura simile alla laparoscopia eseguita nel torace. Come per la diagnostica, le procedure terapeutiche sono eseguite in sedazione profonda, senza dolore per il paziente», aggiunge la dott.ssa Guarize.
Ridurre le cure invasive
«Lo sviluppo della pneumologia interventistica si inserisce nella strategia IEO della massima riduzione possibile dell’invasività delle cure. Rappresenta inoltre un potenziamento della diagnostica molecolare, che è già un nostro punto di forza. La Medicina di Precisione, grazie a pannelli genetici in continua evoluzione richiede di effettuare analisi molecolari del tumore di ogni paziente, con l’obiettivo di identificare nei suoi geni delle mutazioni “druggable”, che possono cioè essere il bersaglio di un farmaco di nuova generazione. Poiché anche queste caratteristiche del tumore possono mutare nel tempo, diventa indispensabile poter disporre di tecniche minimamente invasive e ripetibili. Nel caso di tumore al polmone, la possibilità di effettuare ripetute broncoscopie senza dolore per il paziente, aumenta la possibilità di trovare una nuova cura personalizzata, grazie agli ormai numerosi farmaci “target” oggi disponibili” conclude il prof. Roberto Orecchia, Direttore Scientifico IEO.