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Salute

Covid, ecco perché aumenta il rischio di infarto e ictus

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Lo sapevamo da tempo: il Covid può causare infarto e ictus. Infatti, molte persone soccorse a causa di un infarto avevano in realtà il Covid – senza aver mostrato in precedenza alcun danno all’apparato cardiovascolare. Ma perché un virus respiratorio dovrebbe aggredire in questo modo cuore, cervello e arterie? È una domanda che gli scienziati si sono fatti fin dall’inizio della pandemia. Ora sembrano aver trovato una risposta. Ecco di cosa si tratta.

Coronavirus, infarto

Sempre più studi confermano l’associazione tra Sars-Cov-2 e gravi eventi cerebrovascolari – tra questi ictus ed emorragia intracerebrale. Fino a oggi, tuttavia, non si era mai compresa la motivazione per cui il virus colpisse in questo modo l’organismo. Ma una recentissima ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Stroke ha messo in luce il legame tra Covid e aumentato rischio di danni cardiovascolari. È importante sottolineare che tali danni non si verificano solo in soggetti predisposti ma anche in persone senza fattori di rischio noti e persino giovani insospettabili.

La scoperta

Per approfondire l’argomento, gli scienziati hanno preso in esame le cellule dei vasi sanguigni del cervello di pazienti affetti da Covid e colpiti da Ictus. In base a quanto osservato hanno poi messo a punto un modello di arteria cerebrale simulando le forze generate dal flusso sanguigno che scorre all’interno. Nel momento in cui tali forze agiscono sulle cellule che rivestono l’arteria, si verifica un aumento della produzione dell’ACE2. Il coronavirus utilizza una proteina per penetrare all’interno delle cellule e infettarle. «Il flusso sanguigno ha influenzato direttamente l’espressione di ACE2», hanno dichiarato i ricercatori dopo aver utilizzato dei liposomi a base di proteine Spike – le proteine che usa il virus per legare a sé il recettore ACE2. «Il legame della proteina Spike di Sars-Cov-2 ha attivato l’espressione di 83 specifici geni» proprio nelle cellule che rivestono i vasi sanguigni cerebrali. Questo legame «induce un profilo di espressione genica unico nell’endotelio cerebrale che può spiegare l’associazione dell’infezione da Sars-Cov-2 con eventi cerebrovascolari». In pratica il virus colpisce geni che modulano la risposta immunitaria esclusivamente nei vasi sanguigni escludendo, perciò, le cellule endoteliali di altri organi. «Questa risposta endoteliale cerebrale unica al virus può essere utile per identificare i pazienti che hanno un rischio più elevato di ictus» ha concluso il dottor Jason Hinman, assistente professore di Neurologia presso la David Geffen School of Medicine dell’Università della California.

Fonti scientifiche

Flow-Mediated Susceptibility and Molecular Response of Cerebral Endothelia to SARS-CoV-2 Infection – Pubmed

 

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