Rimedi Naturali
Parkinson e malattie neurodegenerative, dalla curcuma alla dieta chetogenica. I rimedi che aiutano
Un team di scienziati ha presentato le ultime ricerche in fatto di alimentazione e Parkinson. Ecco i risultati dei nuovi studi
Quando si parla di salute, prevenzione e cura non si può dimenticare che l’alimentazione rappresenta uno dei più importanti fattori per il mantenimento del nostro benessere. E tutto ciò non esclude anche patologie neurodegenerative importanti come l’Alzheimer e il Parkinson. Due malattie collegate a un decadimento cognitivo e a un malfunzionamento del sistema nervoso centrale. Malattie che sono state oggetto di un importante conferenza tenutasi a Milano nel mese di maggio dall’Associazione Brain and Malnutrition. In tale sede, neurologi, nutrizionisti e geriatri hanno presentato studi e ricerche in tema di alimentazione. Eccone alcune particolarmente interessanti.
Il legume tropicale che aiuta nella malattia di Parkinson
Tra i diversi studi presentati durante la conferenza emerge l’interessantissimo ruolo svolto da un legume tipico dell’Africa: la Mucuna Pruriens. Si tratta di un alimento che cresce spontaneamente nei Paesi tropicali e contiene alte percentuali dell’aminoacido Levodopa, la molecola di prima scelta nel trattamento della malattia di Parkinson. «Con gli studi sulla Mucuna siamo riusciti a trovare un prodotto naturale e nutrizionale che sta cambiando il futuro del trattamento della malattia per milioni di malati non abbienti. L’utilizzo della Mucuna, non autorizzato in Italia, rappresenta un’alternativa per i pazienti che vivono nei paesi poveri e non possono sostenere i costi della terapia farmacologica», ha dichiarato Gianni Pezzoli, Presidente Associazione Italiana Parkinsoniani.
Integratori nei pazienti affetti da Parkinson
Michela Barichella, Presidente di Brain and Malnutrition, ha annunciato la presentazione di un caso clinico durante il 7° Congresso di B&M e ha riportato che un farmaco utilizzato per il dimagrimento sembra aver ottenuto un buon successo e un effetto neuroprotettivo nei confronti della malattia di Parkinson. E’ stato anche mostrato un altro studio che evidenzia come i pazienti affetti da Parkinson abbiano necessità di integratori nutrizionali di aminoacidi, vitamine (prevalentemente vitamina D) e Omega3, soprattutto durante la riabilitazione motoria.
L’importanza del microbiota
E quando si parla di salute non si può non parlare che del microbiota umano, ovvero dell’insieme di batteri che vive nel nostro organismo e che funge come una sorta di barriera difensiva nei confronti di diverse patologie. Secondo quanto riportato da Roberto Cilia, neurologo del Centro Parkinson ASST G.Pini al CTO di Milano, i nuovi risultati pongono le basi scientifiche per studi futuri che mirino a verificare un possibile effetto di rallentamento della progressione del Parkinson. «Il nostro gruppo di ricerca ha recentemente studiato le caratteristiche del microbiota in una popolazione di quasi 200 pazienti con malattia di Parkinson (includendo anche pazienti in stadio iniziale e mai trattati con farmaci) e rari parkinsonismi atipici a confronto con oltre 100 individui sani. I nostri risultati non solo confermano l’ipotesi che il microbiota differisca significativamente tra pazienti e sani, ma anche che specifiche anomalie della flora batterica intestinale possano influenzare la progressione della malattia stessa».
Curcuma e malattie neurodegenerative
Impossibile non citare anche la curcuma, antinfiammatorio naturale per eccellenza, che svolge il suo effetto anche sul sistema nervoso centrale, oltreché sulla riduzione del dolore di origine articolare e muscolare.
La dieta chetogenica nelle malattie nerodegenerative
Infine, la dieta chetogenica può svolgere un importante ruolo nei pazienti che soffrono anche di diabete e obesità. Si tratta di un regime alimentare molto sfruttato in neurologia, specie nei casi di epilessia ed emicrania, che aiuta anche a ridurre il peso corporeo.
Cos’è l’associazione onlus brain and malnutrition – chronic diseases
Nata 8 anni fa, L’Associazione Brain and Malnutrition in questi anni ha realizzato progetti internazionali, partecipando a missioni e congressi in tutti i continenti. Sostiene spedizioni in Africa, con due obiettivi: primo, dare una terapia nutrizionale in sostituzione a quella farmacologica ai pazienti affetti da malattia di Parkinson, che non possono sostenere i costi dei farmaci; secondo, supportare nutrizionalmente l’orfanotrofio di Chirundu (Zambia), fornendo latte per 80 bambine e farine di Moringa Oleifera (supplementazione di minerali, vitamine e proteine). Ha sostenuto anche l’ospedale di Sogakope (Ghana) con la donazione di 10 nuove sedie a rotelle. Sul territorio locale sono nate collaborazioni con associazioni milanesi a sostegno della disabilità, come CIAK e progetto Itaca, per combattere la malnutrizione sia in difetto che in eccesso. Sono stati inoltre organizzati progetti preventivi ed educativi. Si segnala in particolare la collana «Nutriamo la tua salute», nata con l’obiettivo di combattere la malnutrizione, educando le persone su importanti tematiche di tipo nutrizionale. Sono stati anche pubblicati Atlanti e raccolte di Ricette inerenti a diversi paesi del mondo, frutto di viaggi, foto, ricerche e indagini. Inoltre, l’Associazione organizza corsi e congressi: nel 2018 si presenta l’VIII convegno nazionale.
Angela
16 Novembre 2019 at 16:17
Salve,
ci sono medici in Abruzzo in grado di aiutare i malati di Parkinson con i consigli alimentari presenti in questo articolo?
Grazie.