Rimedi Naturali
Curcuma, proprietà, benefici ed effetti collaterali
La curcuma ha dimostrato di essere un valido aiuto contro diverse patologie: demenza, tumori e depressione. Ecco come e perché e i recenti studi scientifici
Oggi è stata rinominata come gonden spice, ma un tempo possedeva centinaia di nomi che ne evidenziavano le sue incredibili virtù terapeutiche. Tra i vari nomi ancora in uso oggi, ricordiamo vishagni (killer del veleno) e rabhangavasa (che scioglie il grasso). È forse una delle spezie più sfruttate dalla medicina antica, le cui virtù sono confermate dalla scienza odierna. Tra queste ricordiamo la sua capacità di scongiurare la demenza, di combattere la depressione e di essere un valido aiuto nella lotta contro il cancro. Ecco tutte le proprietà della curcuma e gli usi tradizionali.
La curcuma contro l’Alzheimer: migliora la memoria e la depressione
Secondo uno studio pubblicato di recente sul prestigioso American Journal of Geriatric Psychiatry, la curcumina, il principio attivo della spezia, possiede molte attività antinfiammatorie e antiossidanti in grado di potenziare la memoria e i deficit di attenzione. Ma non solo: pare avere effetti positivi anche sull’umore. Potrebbe quindi essere utilizzata come rimedio coadiuvante nei soggetti depressi.
Come si prepara la curcuma per sfruttare le virtù terapeutiche
Prima di utilizzare la curcuma, i rizomi dovrebbero seguire specifici processi di lavorazione. Gli antichi testi spiegano come eseguire la preparazione step by step: si collocano i rizomi in un contenitore di terracotta insieme ad acqua, foglie e sterco di vacca, poi si fa bollire il tutto e si passa all’asciugatura. Lo sterco di vacca, contenendo ammoniaca, dà luogo a un prodotto specifico dalle virtù terapeutiche. Oggi, per ovviare al problema dell’igiene, la curcuma viene posta in tini di ferro in cui vi è dell’acqua alcalina allo 0,1%. Dopodiché si fanno bollire i rizomi per 45 minuti e poi si pongono ad asciugare in luogo soleggiato. Si dice che quando il rizoma produce un suono metallico, la curcuma è pronta.
Cosa contiene la curcuma: curcumina & co.
Quando parliamo di curcuma, siamo soliti pensare alla curcumina, il suo principi attivo più importante. Tuttavia la scienza è riuscita a trovarne ben 100. L’olio presente in maggiori quantità è il turmerone, seguito dai curcuminoidi – ottimi coloranti e antiossidanti naturali. Tra i maggiori oli volatili ricordiamo: il d-α-phellandrene, d-sabinene, cinol, borneol, zingiberene e sesquiterpeni ( germacrone, termerone, β-termerones, β-bisabolene, α-curcumene, zingiberene, β-sesquiphellanderene, bisacurone, curcumenone, dehydrocurdione, procurcumadiol, bis-acumol, curcumenol, isoprocurcumenol, epiprocurcumenol, procurcumenol, zedoaronediol e il curlone. I polisaccaridi tipici della curcuma sono l’ukonani, lo stigmasterolo, β-sitosterolo, colesterolo e il 2-idrossimetilantrachinone. È anche ricca di imega-3 e acido alfa linoleico.
Anali nutrizionale (per 100 grammi di curcuma)
390 kcal
10 g di grassi totali
3 g di grassi saturi
0 mg di colesterolo
3 g di zucchero
8 g di proteine
0,2 g di calcio
0,26 g di fosforo
10 mg di sodio
2500 mg di potassio
47,5 mg di ferro
0,9 mg di tiamina
0,19 mg di riboflavina
4,8 mg di niacina
50 mg di acido ascorbico
69,9 g di carboidrati totali
21 g di fibra alimentare
Utilizzata fin dai tempi antichi
Tesi antichi risalenti a migliaia di anni fa elogiano le virtù della curcuma. La spezia è stata utilizzata con successo dalla medicina ayurvedica, dalla medicina cinese, dalla Kampo (medicina giapponese) e dalla medicina egiziana. Scienziati hanno riportano i diversi usi della curcuma in campo medicinale [1]: «la curcuma è usata come medicinale erboristico per l’artrite reumatoide, l’uveite anteriore cronica, congiuntivite, cancro della pelle, vaiolo, varicella, guarigione delle ferite, infezioni del tratto urinario e malattie del fegato. Viene anche usato per i disturbi digestivi, riduce la flatuelenza, l’ittero, le difficoltà mestruali e le coliche; ottima per dolore addominale e distensione e per le condizioni dispeptiche tra cui perdita di appetito, sentimenti postprandiali di pienezza e disturbi al fegato e alla cistifellea. Ha un’azione antinfiammatoria, coleretica, antimicrobica e carminativa (Mills and Bone 2000). I principali bersagli clinici della curcuma sono gli organi digestivi: nell’intestino, per il trattamento di malattie come la poliposi adenomatosa familiare (Cruz-Correa et al., 2006 ); nelle viscere, per il trattamento della malattia infiammatoria intestinale ( Hanai e Sugimoto 2009 ); e nel colon, per il trattamento del cancro del colon ( Naganuma et al., 2006 ). Per l’artrite, sono stati raccomandati dosaggi di 8-60 g di radice di curcuma fresca tre volte al giorno (Fetrow e Avila 1999 ). Per dispepsia, si raccomanda 1,3-3,0 g di radice di curcuma».
Gli studi recenti sulla curcuma
La scienza da decine di anni effettua studi per verificare le proprietà della curcuma. Tra queste ha evidenziato come gli estratti di curcuma possono essere attivi contro l’eccesso di radicali liberi aumentando gli enzimi antiossidanti e inibendo la perossidazione lipidica. Anche nelle lesioni indotte alle cellule renali trattate con perossido di idrogeno. Inoltre inibisce le potenzialità mutageniche: «usando ceppi di Salmonella typhimurium, uno studio di mutagenicità ha mostrato che la curcuma inibisce la trasformazione prodotta da mutageni ad azione diretta come N-metil N’-nitro-N-nitrosoguanidina e sodio. Sono stati trovati estratti di curcuma per inibire la mutagenicità microsomiale indotta dal 2-acetammidofluorene (Soudamini et al., 1995)».
Curcuma, antinfiammatoria e antibatterica
Altri studio hanno evidenziato una potente azione anti-infiammatoria: gli estratti grezzi hanno dimostrato di inibire la produzione indotta dal lipopolisaccaride (LPS) del fattore di necrosi tumorale (TNF). Secondo quanto dichiarato da uno studio coordinato dal professor Krasovsky, l’estratto idroetanolico inibisce l’attivazione di cellule dendritiche in risposta alle citochine infiammatorie. Sono state evidenziate anche le sue proprietà antibatteriche nei confronti dei patogeni produttori di istamina (Vibrio parahaemolyticus, Bacillus cereus, Pseudomonas aeruginosa, Morganella morganii e Proteus mirabilis), in particolare se associato a estratti di aglio. Tuttavia è importante sottolineare che in tal senso la curcuma è meno potente dei chiodi di garofano e della cannella. Inoltre, la curcuma, insieme a zenzero, cumino, peperoncino, origano, liquorerizia e borragine uccide l’H. pylori. Anche se la curcuma è quella che si è dimostrata più efficace.
Attività anticancerogene della curcuma
Studi in vitro hanno dimostrato che la curcuma è in grado di inibire la proliferazione delle cellule tumorali, non solo per merito della curcumina ma anche del turmerone, il quale è in grado di indurre la morte programmata delle cellule della leucemia umana, frammentando il DNA in dimensioni minime. Inoltre «l’estratto di curcuma ha represso la produzione e la secrezione dell’antigene di superficie dell’epatite B dalle cellule HepG 2.2.15, un’attività mediata dall’aumento dell’accumulo cellulare della proteina p53 attraverso la transattivazione della trascrizione del gene p53 e l’aumento della stabilità della proteina p53». In vivo ha dimostrato di essere attiva contro il cancro della pelle, del seno, il cancro orale e il cancro dello stomaco. Per farlo sembra agire a tre livelli: inibisce le mutazioni genetiche negative, la proliferazione cellulare e induce la morte programmata. Altri studi hanno dimostrato attività di prevenzione e cura contro i linfomi animali. Alla dose di 10-40/mg per ogni topolino, in 30 giorni si è evidenziata una regressione dell’80% della massa tumorale. D’altra parte l’applicazione topica riduce il rischio di insorgenza di tumori alla pelle, mentre la somministrazione orale inibisce la crescita del tumore mammario e del cancro orale. L’azione è rafforzata se insieme alla curcuma di assume anche un estratto di Betel.
Olio essenziale di curcuma
Alcuni studi si sono concentrati sull’azione dell’olio volatile di curcuma. Questa ha dimostrato di inibire la dermatofitosi indotta dal parassita tricofito (Trichophyton). L’inibizione è già attiva a diluizioni da 1:40 fino a 1: 320. Mentre la curcumina non è stata in grado di ottenere effetti simili neppure a dosi elevate. D’altro canto un estratto spray di curcuma zedoaria ha dimostrato una forte inibizione dei virus influenzali, dei parainfluenzali I e III, del virus respiratorio sinciziale e gli adenovirus. Inoltre, l’olio volatile di curcuma ha dimostrato di ridurre i deficit funzionali indotti dalle ischemie e degli infarti cerebrali. Tale prodotto, infatti, ha evidenziato anche un’attività neuroprotettiva contro l’ischemia cerebrale, attenuando la morte neuronale. Ma non solo: a livello metabolico riduce la glicemia e la massa grassa addominale nei diabetici.
Effetti collaterali della curcuma
Allo stato attuale non sono stati segnalati effetti collaterali gravi derivanti dall’uso di curcuma. «In uno studio clinico di fase I sulla sicurezza e la tolleranza dell’uso di olio di curcuma, l’olio è stato somministrato per via orale a volontari sani per 3 mesi. Nessun effetto collaterale è stato rilevato dell’assunzione di olio di curcuma in 3 mesi su peso corporeo, pressione arteriosa e tossicità ematologica, renale o epatica ( Joshi et al., 2003 )», concludono i ricercatori [1].
Fonti scientifiche
[1] Herbal Medicine: Biomolecular and Clinical Aspects. 2nd edition. Benzie IFF, Wachtel-Galor S, editors. Boca Raton (FL): CRC Press/Taylor & Francis; 2011.
[2] Joshi J, Ghaisas S, Vaidya A. et al. Early human safety study of turmeric oil (Curcuma longa oil) administered orally in healthy volunteers. J Assoc Physicians India. 2003;51:1055–60.
[3] Honda S, Aoki F, Tanaka H. et al. Effects of ingested turmeric oleoresin on glucose and lipid metabolisms in obese diabetic mice: A DNA microarray study. J Agric Food Chem. 2006;54:9055–62.
[4] Huang Y. D, Xiang Q, Yao C. S, Zhang F. X, Zhang H, Li X. K. Study on the preparation of zedoary turmeric oil spray and its anti-virus effects. Zhong Yao Cai. 2007;30:342–5.
[5] Villaseñor I. M, Simon M. K, Villanueva A. M. Comparative potencies of nutraceuticals in chemically induced skin tumor prevention. Nutr Cancer. 2002;44:66–70.
[6] Garg R, Ingle A, Maru G. Dietary turmeric modulates DMBA-induced p21ras, MAP kinases and AP-1/NF-kappaB pathway to alter cellular responses during hamster buccal pouch carcinogenesis. Toxicol Appl Pharmacol. 2008;232:428–39.
[7] Cohly H. H, Taylor A, Angel M. F, Salahudeen A. K. Effect of turmeric, turmerin and curcumin on H2O2-induced renal epithelial (LLC-PK1) cell injury. Free Radic Biol Med. 1998;24:49–54.