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Malattie infettive

Vaccino Covid-19: «funziona sulle cellule umane»

Lo Spallanzani frena gli entusiasmi: «troppo presto per trarre conclusioni»

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Vaccino Covid

E’ il primo vaccino ad aver ottenuto risultato promettenti contro il nuovo coronavirus. Realizzato in Italia dalla Takis di Pomezia, è riuscita a neutralizzare il virus dalle cellule umane. A dare la buona notizia è l’amministratore delegato Luigi Aurisicchio. Tuttavia, sembra essere ancora troppo presto per cantare vittoria: lo Spallanzani di Roma, infatti, ritiene che sia ancora troppo presto per trarre conclusioni di qualunque natura sull’efficacia del farmaco.

Efficacia dimostrata sul virus

Gli scienziati sono riusciti a isolare il virus e testare l’efficacia delle molecole utilizzate, direttamente sul virus. «Per quanto ne sappiamo, siamo i primi al mondo ad aver dimostrato la neutralizzazione del coronavirus da parte di un vaccino. Ci aspettiamo che questo accada anche nell’uomo», ha dichiarato Aurisicchio.

Vaccino anti-covid, orgogliosi dei risultati

Già nei primi giorni di aprile, l’azienda – specializzata in trattamenti delle malattie virali e cancro – aveva pubblicato i primi risultati dei testi condotti sugli animali: «siamo orgogliosi di annunciare che i risultati del nostro primo studio sui modelli animali sono estremamente positivi. Dopo una singola dose, i nostri cinque vaccini a base di DNA candidati sono stati in grado di indurre una forte risposta anticorpale contro la proteina Spike Covid-19 in soli 14 giorni. I vaccini sono stati somministrati agli animali attraverso l’elettroporazione del DNA, che migliora l’assorbimento del vaccino e recluta le cellule immunitarie nel sito di iniezione. Tali risultati nei modelli preclinici dimostrano l’immunogenicità dei nostri vaccini candidati; due di loro, in particolare, hanno indotto la più forte produzione di anticorpi. Questo ci rende cautamente ottimisti riguardo allo sviluppo del miglior candidato per un futuro studio clinico».

Vaccino anti-covid, lo Spallanzani frena gli entusiasmi

Lo Spallazani sottolinea che il comunicato della Takis non sia «stato concordato con l’Inmi né da esso autorizzato» e che l’Istituto ha «partecipato a una proposta di ricerca presentata da Takis nell’ambito di un bando ‘urgente’ lanciato alla Comunità Europea, che non è stata finanziata. In vista della possibile partecipazione a ulteriori bandi, sono state effettuate prove preliminari e parziali sulla risposta in termini di anticorpi neutralizzanti in topi inoculati con formulazioni iniziali di potenziali vaccini».

Le valutazioni preliminari

Al momento, l’Istituto «sta completando le valutazioni preliminari, per decidere sull’opportunità di continuare questi studi e formalizzare accordi specifici». Ma lo Spallanzani ci tiene a sottolineare che «l’Inmi non ha redatto alcun report ufficiale e non ha ancora distribuito in maniera formale i risultati degli esami effettuati», pertanto non è possibile trarre alcuna conclusione relativa all’efficacia del vaccino testato.

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