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Malattie infettive

La nuova speranza nella lotta all’HIV

Il “secondo paziente di Berlino” sembra essere guarito dall’HIV grazie a un trapianto di cellule staminali. Senza un donatore immune, questo caso rappresenta una nuova speranza nella cura dell’HIV

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La nuova speranza nella lotta all'HIV

La storia della lotta contro l’HIV ha visto una svolta epocale con il caso di Timothy Ray Brown, noto come il “paziente di Berlino”, la prima persona al mondo guarita dal virus dell’HIV grazie a un trapianto di cellule staminali. Oggi, la Charité – Universitätsmedizin Berlin annuncia un altro successo straordinario: un secondo paziente, affetto sia da leucemia mieloide acuta che da HIV, è stato apparentemente liberato dal virus. Questo rappresenta il settimo caso al mondo di guarigione dall’HIV e segna un ulteriore passo avanti nella ricerca medica.

Un trattamento innovativo

Il paziente, un sessantenne positivo all’HIV dal 2009 e diagnosticato con leucemia nel 2015, non ha mostrato alcuna traccia rilevabile del virus per oltre cinque anni, nonostante abbia interrotto i farmaci antivirali nel 2018. Ciò che rende questo caso eccezionale è l’approccio innovativo adottato dal team della Charité. A differenza dei precedenti casi di trapianto di cellule staminali, che richiedevano un donatore con la mutazione delta 32 del recettore CCR5 (che conferisce immunità naturale all’HIV), il secondo paziente di Berlino ha ricevuto cellule staminali da un donatore con due versioni del recettore CCR5: una normale e una mutata. Questo approccio ha portato comunque alla completa eradicazione del virus.

Un successo inaspettato

“Non siamo riusciti a trovare un donatore di cellule staminali compatibile che fosse immune all’HIV, ma siamo riusciti a trovarne uno le cui cellule avevano due versioni del recettore CCR5,” spiega Olaf Penack, medico senior del reparto che ha in cura il paziente. Questo trapianto ha avuto successo nel curare l’HIV nel paziente, nonostante la donatrice non fosse immune al virus. “Siamo molto contenti che il paziente sia in buona salute e stia bene”, afferma Penack. “Il fatto che sia stato sotto osservazione per più di cinque anni e che sia stato privo di virus per tutto il tempo indica che siamo effettivamente riusciti a eradicare completamente l’HIV dal suo organismo.”

Nuove prospettive di ricerca

Il successo del trapianto di cellule staminali nel secondo paziente di Berlino suggerisce che potrebbe essere possibile curare l’HIV anche senza un donatore immune. “Il nostro obiettivo rimane quello di curare l’HIV non solo nei singoli pazienti, ma su una base più ampia in futuro,” prospetta Christian Gaebler, esperto di HIV e responsabile del gruppo di ricerca presso il Dipartimento di malattie infettive e medicina intensiva della Charité e del Berlin Institute of Health. I ricercatori stanno ora esplorando i motivi per cui il trapianto ha portato alla guarigione in questo caso, mentre in situazioni simili il virus è riemerso. Tra i fattori considerati vi sono la rapidità con cui il nuovo sistema immunitario sostituisce quello vecchio e le caratteristiche speciali delle cellule del donatore.

Una nuova speranza

La guarigione del secondo paziente di Berlino rappresenta una speranza concreta nella lotta contro l’HIV. Sebbene il caso di Timothy Ray Brown abbia aperto la strada, questa nuova guarigione dimostra che potrebbero esserci più vie per eradicare il virus. La conferenza internazionale sull’AIDS a Monaco, dove il caso verrà presentato, sarà un’occasione per la comunità medica di discutere e analizzare ulteriormente queste scoperte rivoluzionarie. Con ogni passo avanti, si avvicina sempre di più il giorno in cui l’HIV potrà essere sconfitto definitivamente.

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