Esami del Sangue
Ferritina alta, bassa e sideremia. Valori, sintomi, cause
Ferritina: che cos’è, quando è alta e quando è bassa, i valori, in gravidanza, i sintomi, la sideremia
Che cos’è la ferritina?
È una proteina contenente ferro. È deputata a regolare l’immagazzinamento e il rilascio di questo minerale nell’organismo. Ne determina anche l’assorbimento a livello dell’intestino. Ogni molecola può contenere fino a 500 atomi di ferro.
Dove si trova la ferritina?
La ferritina si trova principalmente nel fegato, nella milza, nei muscoli e nel midollo osseo. Una minima parte di ferritina circola nel sangue.
Cos’è la concentrazione nel sangue della ferritina?
I livelli di ferritina nel sangue, anche se transitori, consentono di quantificare a quanto ammontano le riserve di ferro nell’organismo. I valori di questi livelli permettono di diagnosticare un’eventuale carenza di ferro o, al contrario, un eccesso.
Quali sono i normali livelli di ferritina?
A seconda del tipo di tecnica utilizzata dal laboratorio di analisi, i valori possono essere leggermente diversi. Tuttavia, in media i valori normali sono
20-120 ng/mL per le femmine
20-200 (250) ng/mL per i maschi
Tra questi valori medi si inseriscono variazioni dovute all’età, a condizioni patologiche o stati quali la gravidanza.
Quali sono le variazioni fisiologiche dei valori di ferritina?
A seconda dell’età o della condizione vi possono essere diversità nei valori.
Alla nascita, in genere si hanno 400 ng/mL
Verso i due mesi di vita si arriva a circa 600 ng/mL
Diversi valori si hanno poi nelle donne durante la gravidanza (in questo caso scendono in genere a partire dal III mese) e poco prima della menopausa.
Una diminuzione di riscontra anche nelle persone che praticano intensa attività fisica o sportiva.
Quali sono le variazioni patologiche di ferritina?
Il livello nel sangue di ferritina può anche essere indicatore di una condizione particolare o una patologia sottostante.
Tra queste, in caso di diminuzione o valori bassi
Alterazioni dell’assorbimento del ferro
Anemie ferroprive
Tubercolosi
Emorragie
Ciclo mestruale abbondante o metrorragia
Emodialisi
Infiammazioni intestinali
Malnutrizione
Celiachia
Vegetarianismo o veganismo
In caso di aumento o valori alti
Anemia
Leucemia
Linfoma di Hodgkin
Talassemia
Sindromi emolitiche
Artrite reumatoide
Etilismo (abuso di alcol)
Cirrosi epatica
Epatite
Emocromatosi
Emosiderosi
Policitemia o poliglobulia
Infarto del miocardio
Infezioni croniche
Infiammazione sistemica
Alcune forme di cancro
Ipertiroidismo
Stati flogistici
Malattie autoimmuni
Terapie trasfusionali
Malattie renali
Quali sono i sintomi della carenza o eccesso di ferro?
A seconda dell’entità, o gravità, della carenza di ferro si possono avere diversi sintomi (che, nel caso, è bene indagare rivolgendosi al medico curante). Molti di questi sintomi sono comuni anche con l’eccesso di ferro. Tra questi
Stanchezza
Debolezza
Pallore (in volto e nei palmi delle mani)
Vertigini
Mal di testa
Ronzii alle orecchie, acufene, tinnito
Mancanza o difficoltà di respiro
Insufficienza cardiaca
Sonnolenza
Irritabilità
Dolori agli arti, al torace
Ragadi ai lati della bocca
In caso di eccesso di ferro ci possono essere (oltre a quelli già citati) altri sintomi specifici. Tra questi
Perdita di peso
Dolori addominali
Mancanza di desiderio sessuale
Caduta di capelli
Che cos’è la sideremia?
Sideremia è il valore della quantità del ferro di trasporto nel sangue. La concentrazione del ferro è strettamente legata alla transferrina – la proteina responsabile del trasporto del minerale – e alle emoproteine come l’emoglobina. Gli esami della sideremia sono di solito associati a quelli della ferritina. Una bassa concentrazione di sideremia è spesso legata a carenza di ferro dovuta alla dieta o a malattie da scarso assorbimento intestinale, tra cui la celiachia, o ancora alcolismo, uso continuo di lassativi.