Cardiologia
Attenzione al mal di testa: potrebbe essere colpa della pressione arteriosa
Emicranie e cefalee sono un problema piuttosto diffuso in tutto il mondo. Tuttavia, spesso è difficile comprendere la causa scatenante di frequenti mal di testa. In alcuni casi, infatti potrebbero essere scatenati da malattie silenziose e insospettabili come l’ipertensione. Non rendersene conto precocemente potrebbe mettere il soggetto a rischio eventi cardiovascolari piuttosto gravi come infarto e ictus. Ecco perché è essenziale sottoporsi a controlli medici anche per un banale mal di testa. Ma potrebbero esserci delle differenze importanti a livello sintomatologico tra una classica emicrania, una semplice cefalea e un mal di testa provocato da picchi di pressione alta. Ecco quali sono.
Mal di testa e ipertensione, c’è un legame?
E’ un dato di fatto che la maggior parte delle persone che soffre di pressione alta non accusi dolori alla testa. Ma un recente studio pubblicato sull’Iranian Journal of Neurology ha confermato che esiste un legame ben preciso tra il mal di testa e l’ipertensione. Tuttavia, quando è causato da sbalzi di pressione arteriosa si manifesta, generalmente, in modo diverso rispetto a una semplice cefalea, ovvero si presenta su entrambi i lati della testa. Ma perché ciò avviene? Alcuni ricercatori asseriscono che il problema sia dovuto al fatto che l’ipertensione coinvolge la barriera emato-encefalica.
Quando si manifesta il mal di testa da ipertensione?
Abbiamo detto che non è un sintomo così frequente il mal di testa da ipertensione. Allora perché alcune persone lo sperimentano e altre no? Il dottor Siri Kamath, medico generale del BGS Gleneagles Global Hospital, ha cercato di rispondere a questa domanda al quotidiano thehealthsite.com. «L’ipertensione è nota da tempo come un killer silenzioso in quanto è un importante fattore di rischio per ictus e malattie coronariche, problemi ai reni e agli occhi. Queste complicazioni possono potenzialmente verificarsi senza preavviso. La cefalea come sintomo è molto probabile che si verifichi solo una volta che la pressione arteriosa supera i 180/120 mm Hg, a quel livello la possibilità delle complicanze sopra menzionate è alta. Pertanto, è importante non trascurare l’importanza dei controlli regolari della pressione arteriosa dopo i 35 anni, soprattutto se un individuo conduce una vita sedentaria», spiega Kamath.
Come ridurre il rischio di picchi ipertensivi
Oltre all’assunzione regolare di farmaci consigliati dal proprio medico curante, si possono seguire alcuni semplici accorgimenti che ci permetteranno di tenere sotto controlla la pressione arteriosa. Il primo è quello valido quasi per tutte le malattie: fare frequenti camminate a passo svelto o attività fisica moderata.
Il secondo è quello di ridurre il sale nella propria dieta. Secondo il dottor Kamath il consumo va limitato a meno di un cucchiaino al giorno.
Segui una dieta corretta
E’ fondamentale consumare diverse porzioni di frutta e verdura, almeno 5 al giorno. Meglio prediligere quelle che contengono quantità sufficienti di potassio e magnesio, due minerali che aiutano a tenere sotto controllo la pressione.
Fai controlli regolari
Infine, come per tutte le patologie, è essenziale effettuare controlli regolari presso il proprio medico curante. Indipendentemente dall’età, infatti, l’ipertensione può provocare gravi danni a cuore e cervello. Controlla anche a casa che la tua pressione non superi mai i 120/80 mmHg.