Benessere
Acidi grassi essenziali: 5 motivi per cui sono davvero essenziali
Tutto quello che c’è da sapere sugli acidi grassi essenziali, gli omega 3 e omega 6, acidi grassi saturi, insaturi e polinsaturi
Se da un lato dai grassi saturi ci si allontana quasi come fossero la peste, dall’altro lato oramai gli acidi grassi essenziali sono diventati quasi una moda. Pochi, tuttavia, conoscono davvero la differenza tra i due componenti e i reali benefici per la salute. Ma ecco cinque (buoni) motivi per scegliere gli “essenziali”.
Come sono fatti gli acidi grassi essenziali
Prima di capire perché fanno bene alla nostra salute è importante capire le differenze degli acidi essenziali con quelli saturi. Osservandoli bene, infatti, sono molto simili. Come ben sappiamo, i vari componenti che troviamo in natura sono formati da vari tipi di atomi. Gli acidi grassi hanno una formazione piuttosto tipica formata da lunghe catene di carbonio (il cui simbolo chimico è ‘C’). A essi sono legate molecole di idrogeno e, in minima parte, di ossigeno. Ogni atomo di carbonio “abbracci”’ un atomo di idrogeno unendosi a vicenda. Questa è la struttura di base che può variare a seconda si tratti di monoinsaturi o polinsaturi. In ogni caso viene definito acido grasso tutto ciò che termina con un atomo di carbonio legato a un atomo di ossigeno
- Curiosità: una scoperta quasi casuale
Gli acidi grassi essenziali furono scoperti per caso nel 1929, quando George e Mildred Burr stavano conducendo un esperimento sui topi e la vitamina E. Privarono gli animali di qualsiasi grasso e scoprirono che cominciavano a perdere il pelo e sviluppavano malattie della pelle. Solo una somministrazione di acidi grassi essenziale risolse il problema. La definizione di grassi essenziali, tuttavia, è decisamente più moderna.
Differenza tra saturi e insaturi
A livello chimico la differenza è minima: quando abbiamo anche fare con acidi grassi saturi tutti gli atomi di carbonio hanno legami con atomi di idrogeno, senza che nella “fila” vi sia alcuno spazio. Nel caso del più comune acido grasso saturo – l’acido stearico – abbiamo 18 atomi di carbonio, 36 di idrogeno e 2 di ossigeno. Questo senza che vi sia alcuna interruzione – e quindi tutti i legami occupati – o saturi. Gli insaturi, invece, scorrendo la fila degli atomi di carbonio, hanno dei legami doppi e quindi qualche “braccio” di carbonio non si lega all’idrogeno. Se c’è solo un legame doppio è monoinsaturo; se ce ne sono due o più viene definito polinsaturo.
Perché omega 3 e omega 6
Questo, tuttavia, ancora non spiega perché si chiamano anche omega-3 o omega-6 come il classico acido linoleico – un famoso acido grasso essenziale. Il motivo per cui viene chiamato in questo modo è molto semplice. Il doppio legame che si trova nella fila degli atomi di carbonio – nel caso dei già citati omega 6 – è al sesto posto. In realtà possono trovarsi anche altri legami, ma se almeno uno è al sesto posto viene chiamato, appunto omega 6. Se si trova al terzo omega 3 e al nono omega 9.
Quanto sono essenziali gli acidi grassi
I grassi saturi non sono definiti essenziali (o EFA, Essential Fatty Acids), a differenza degli omega-3 e omega-6. Il motivo è che i primi possono essere prodotti dall’organismo, mentre i secondi no. È quindi essenziale assumerli attraverso la dieta. Gli EFA sono per lo più contenuti nei vegetali, e in minima parte anche negli animali – specie alcuni tipi di selvaggina.
- Approfondimento: come riconoscere un acido grasso saturo e insaturo
A causa della mancanza di alcuni legami, gli acidi grassi insaturi tendono a essere liquidi a temperatura ambiente. Quindi gli oli vegetali come quelli di oliva, girasole, sesamo eccetera sono insaturi perché liquidi. Mentre l’olio di cocco o il burro, al di sotto dei 26 gradi Centigradi sono semisolidi, ciò significa che hanno tutti i legami “occupati”, quindi saturi.
Così l’acido linoleico si trasforma in Gamma Linoleico
Gli acidi grassi possono anche trasformarsi in composti “alternativi”. Per esempio, l’acido linoleico con un doppio legame in più diviene il famoso acido gamma-linoleico o GLA. Prodotto riconosciuto come precursore delle prostaglandine. Uno dei prodotti che ne contiene in maggiore quantità è l’enotera efficace contro depressione, sindrome premestruale, iperattività, allergie, problemi dermatologici e cardiaci. Una ricerca condotta negli Stati Uniti dall’Università del Nebraska ha mostrato come le persone che soffrivano di ipertensione, assumendo 540 mg di acido gamma linoleico per 28 giorni, hanno avuto un netto calo della pressione arteriosa.
Non sempre è sufficiente assumerli con la dieta
Nonostante queste belle notizie, è importante sottolineare che non è sufficiente assumere gli acidi grassi essenziali. Questi, infatti, per essere assorbiti correttamente dal nostro organismo hanno bisogno di un piccolo aiuto da parte di alcuni enzimi chiamati desaturasi. E per averne buone quantità bisogna anche avere un’ottima disponibilità di vitamina H, B6, magnesio e zinco. Elementi che potrebbero diminuire fortemente in caso di alimentazione scorretta e stress.
Acidi grassi essenziali: 5 motivi per metterli in tavola
Come detto, gli acidi grassi essenziali sono fondamentali per la nostra salute. Ecco come possono aiutarci a vivere meglio.
Migliorano le membrane cellulari
Come ben sappiamo, è fondamentale che le membrane cellulari siano molto flessibili e protette: questo evita anche l’aggressione di attacchi esterni. Tuttavia, va detto che in tal caso sono utili anche gli acidi grassi saturi e il colesterolo, componente principale della membrana cellulare. Un buon apporto di acidi grassi essenziali permette di migliorare la trasmissione nervosa, ottenere un’ottima vista e una salute ottimale del feto in una donna in gravidanza.
Riducono l’accumulo di colesterolo nelle arterie
Fermo restando che il colesterolo non è certo l’unico imputato delle placche aterosclerotiche – e che è un componente essenziale per la nostra salute – va detto che gli acidi grassi essenziali possono contribuire a evitare la formazione delle placche. Gli acidi grassi essenziali, infatti, sembrano aumentare l’HDL – o colesterolo “buono”.
Aumentano la produzione di prostaglandine
Le prostaglandine sono catene molto lunghe di acidi grassi che ottimizzano molte funzioni corporee. Tra queste la pressione arteriosa, la temperatura, l’acidità dello stomaco, la secrezione di insulina, il livello ormonale e la coagulazione del sangue.
Riducono le patologie della pelle, anche nel neonato
Secondo uno studio condotto dalla Bristol Royal Infirmary (Inghilterra), somministrando l’olio di enotera per 12 settimane a bambini che soffrivano di eczema, il problema era notevolmente diminuito. Anche i soggetti affetti da acne possono beneficiare dell’assunzione di acidi grassi essenziali: infatti chi soffre di questo disturbo generalmente produce sebo povero di tali sostanze.
Controllano il peso corporeo
Secondo alcuni studi, maggiore è il peso corporeo minore è l’apporto di acidi grassi essenziali. Da ciò si evince che le persone che soffrono di sovrappeso e obesità potrebbero trarre giovamento da un’integrazione di tali componenti.
Li trovi negli oli e nelle alghe
Le migliori fonti di acidi grassi essenziali si trovano nell’olio di semi di enotera, in quello di ribes nero e quello di pesce. Ma non solo: anche alghe Klamath e Spirulina contengono elevate dosi di acido gamma linoleico e linoleico. La Klamath, in particolare, viene considerata la più elevata fonte di GLA, omega-6 e omega-3. Ottima anche la Chia
Pingback: Vitamina D e omega 3 alleati del sistema immunitario contro le malattie | Salute Network