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Malattie infettive

Il virus Oropouche: nuovi scenari di trasmissione sessuale e implicazioni per la salute pubblica

Il virus Oropouche, trasmesso solitamente tramite punture di insetti, potrebbe essere trasmissibile anche per via sessuale. Scoperto in Italia, il virus richiede maggiori studi per prevenire rischi futuri di contagio

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Il virus Oropouche: nuovi scenari di trasmissione sessuale e implicazioni per la salute pubblica
Virus Oropouche (©depositphotos)

Il virus Oropouche, fino a poco tempo fa noto per essere trasmesso attraverso la puntura di insetti, apre oggi nuovi scenari preoccupanti per la salute pubblica, con la possibilità di una trasmissione sessuale. Questa rivelazione è il risultato di uno studio condotto dall’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, in provincia di Verona, che ha isolato il virus nel liquido seminale di un uomo italiano di ritorno da Cuba. Il paziente era stato infettato oltre due settimane prima, e la scoperta è stata pubblicata sulla rivista scientifica Emerging Infectious Diseases, gestita dal CDC, l’agenzia federale americana per il controllo delle malattie.

Il virus Oropouche è endemico in alcune regioni del Brasile e ha già causato circa 10.000 casi nel mondo, con due decessi documentati. Sebbene l’infezione sia principalmente associata alle punture di insetti, la possibilità di trasmissione sessuale rappresenta un potenziale campanello d’allarme. Federico Gobbi, direttore del Dipartimento di malattie infettive dell’ospedale di Negrar, ha dichiarato: “Il rischio per l’Italia è attualmente basso, ma è necessario monitorare attentamente l’evoluzione della situazione e avviare ulteriori studi per comprendere meglio questo nuovo possibile vettore di trasmissione”.

Febbre Oropouche: sintomi e rischio neurologico

L’infezione causata dal virus Oropouche è nota anche come “febbre del bradipo” o “virus della pigrizia” a causa della stanchezza e della lentezza che spesso accompagna i suoi sintomi. Dopo un periodo di incubazione di circa 3-8 giorni dalla puntura dell’insetto infetto, i pazienti sviluppano sintomi simili ad altre malattie tropicali come dengue, Zika o chikungunya: febbre alta, mal di testa intenso, dolori articolari e muscolari, nausea e vomito. Nei casi più gravi, il virus può colpire il sistema nervoso centrale, provocando infiammazioni intorno al midollo spinale o al cervello, e manifestazioni neurologiche come meningite ed encefalite.

Secondo Gobbi, circa il 4% dei pazienti può sviluppare complicanze neurologiche. Inoltre, nel 60% dei casi, i sintomi possono ripresentarsi in forma meno grave, protraendosi per settimane o mesi.

Una malattia trascurata che richiede maggiori studi

Il virus Oropouche è stato scoperto per la prima volta nel 1955 a Trinidad e Tobago, e ha da allora circolato prevalentemente nell’area amazzonica, trasmesso da insetti come il moscerino Culicoides paraensis e la zanzara Culex quinquefasciatus. Tuttavia, come sottolineato da Concetta Castilletti, responsabile dell’Unità di Virologia dell’IRCCS, il virus è stato finora poco studiato, e vi è un urgente bisogno di aumentare la comprensione del suo comportamento e della sua diffusione.

L’isolamento del virus da parte dell’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria ha già aperto la strada a collaborazioni con alcuni dei principali istituti di ricerca internazionali, tra cui l’Istituto Superiore di Sanità in Italia e l’Istituto di Medicina Tropicale di Anversa. Gli studi futuri si concentreranno anche sulla possibilità che gli insetti presenti in Europa possano diventare vettori del virus, una questione cruciale per prevenire possibili epidemie nel continente.

Implicazioni per la salute pubblica

L’ipotesi che il virus Oropouche possa trasmettersi attraverso il contatto sessuale rappresenta un cambiamento significativo nella gestione della malattia. Anche se il rischio rimane basso per l’Italia e per l’Europa, questa scoperta solleva importanti questioni riguardanti la prevenzione e il controllo delle infezioni, soprattutto in un mondo globalizzato dove i viaggi internazionali sono frequenti.

In conclusione, la febbre Oropouche, da malattia trascurata a possibile minaccia emergente, richiede uno sforzo concertato da parte delle autorità sanitarie per evitare che diventi una nuova emergenza sanitaria.

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