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Salute

Covid: ritorna l’uso delle mascherine in ospedale

Con l’arrivo dell’inverno e l’aumento dei virus respiratori, alcuni ospedali italiani stanno reintroducendo l’uso delle mascherine per proteggere i pazienti fragili. Misure come l’igiene delle mani e le mascherine sono cruciali per proteggere le persone più vulnerabili

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Una donna che indossa la mascherina per proteggersi dal Covid (©depositphotos)

Con l’arrivo dell’inverno e la crescente diffusione di virus respiratori come influenza, Covid-19 e virus sinciziale, diversi ospedali italiani stanno valutando il ripristino delle misure di protezione. In particolare, alcune strutture hanno deciso di reintrodurre l’obbligo delle mascherine per tutelare i pazienti più fragili. Un esempio recente è l’ospedale di Brescia, che ha imposto l’uso delle mascherine FFP2 nei reparti in risposta all’aumento dei casi di Covid-19. Questa decisione segue la circolare del Ministero della Salute, che consente ai direttori sanitari di adottare misure preventive a seconda della situazione epidemiologica locale.

Regioni in allerta e l’importanza della consapevolezza

Il caso di Brescia non è isolato: anche in altre regioni, come la Campania, le autorità stanno valutando il ripristino delle precauzioni, soprattutto nei reparti più a rischio. Secondo Federsanità Anci, è cruciale che i cittadini comprendano l’importanza di comportamenti responsabili, specialmente in ambienti ospedalieri, dove il rischio di trasmissione di virus respiratori è elevato. Il professor Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società Italiana di Malattie Infettive, ha sottolineato che le misure come l’uso delle mascherine e l’igiene delle mani sono fondamentali per ridurre la diffusione dei virus negli ospedali.

Critiche e opinioni contrastanti

Non tutti, però, sono d’accordo con il ritorno delle misure anti-contagio. Matteo Bassetti, direttore delle Malattie Infettive dell’ospedale San Martino di Genova, ha criticato queste misure, definendole “eccessive” e affermando che gli ospedali non dovrebbero essere “prigionieri” delle restrizioni legate al Covid-19. Tuttavia, virologi come Fabrizio Pregliasco, direttore dell’IRCCS Galeazzi-Sant’Ambrogio di Milano, sostengono che in contesti ospedalieri è giusto adottare misure per proteggere i pazienti fragili, vista la loro vulnerabilità.

L’arrivo dell’influenza e la vaccinazione

L’incremento della circolazione dei virus non riguarda solo il Covid-19. I casi di influenza stanno aumentando, con la variante australiana che preoccupa gli esperti. Per questo motivo, la campagna di vaccinazione antinfluenzale è stata anticipata in molte regioni italiane. L’obiettivo principale è proteggere gli anziani e i pazienti con comorbilità, categorie particolarmente vulnerabili anche alle nuove varianti del Covid-19, come la Xec. Sebbene i sintomi siano spesso lievi, per i fragili possono risultare molto pericolosi.

L’importanza delle misure igieniche

Indipendentemente dalla situazione pandemica, molti esperti concordano sull’importanza di mantenere elevati gli standard di igiene in ospedale. Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di Microbiologia Clinica dell’ospedale Sacco di Milano, ha evidenziato che l’uso di gel igienizzanti e mascherine rappresenta una buona pratica che non riguarda solo il Covid-19, ma anche la prevenzione di altre infezioni. Misure di questo tipo possono contribuire a ridurre la trasmissione di vari agenti patogeni negli ospedali.

Nonostante le opinioni divergenti sulle misure di protezione, la tutela dei pazienti fragili rimane al centro del dibattito. La situazione epidemiologica continuerà a evolversi e sarà importante monitorare da vicino l’andamento dei virus respiratori, bilanciando le misure di sicurezza con la necessità di garantire l’accesso ai servizi sanitari.

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