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Malattie infettive

Aumentano le malattie batteriche invasive

Nel biennio 2022-2023 sono aumentati i casi di malattie batteriche invasive come meningococco, pneumococco e Haemophilus influenzae. Queste infezioni, prevenibili tramite vaccini, richiedono maggiore adesione alle campagne vaccinali per evitare il rischio di pandemie

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Aumentano le malattie batteriche invasive

Negli ultimi anni, le malattie batteriche invasive causate da meningococco, pneumococco e Haemophilus influenzae sono tornate a destare preoccupazione, con un significativo aumento dei casi nel biennio 2022-2023 rispetto ai due anni precedenti. Questi patogeni, responsabili di gravi infezioni che possono essere mortali, sono in gran parte prevenibili grazie alle vaccinazioni previste dal Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (PNPV). Tuttavia, l’adesione insufficiente alla copertura vaccinale sta contribuendo a una crescita dei casi, nonostante l’efficacia comprovata di questi vaccini.

Dati allarmanti: un aumento preoccupante delle infezioni

Secondo l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), che ha recentemente pubblicato un rapporto sulla sorveglianza delle malattie batteriche invasive, il numero di segnalazioni di casi nel 2022-2023 ha mostrato una crescita significativa. Questo andamento si inserisce in un contesto epidemiologico che aveva visto una riduzione dei casi durante la pandemia di Covid-19 (2020-2021), probabilmente a causa delle misure di contenimento e isolamento sociale adottate in quel periodo.

Tra i dati più preoccupanti, si evidenziano i 57 e 85 casi di meningococco segnalati rispettivamente nel 2022 e 2023, con un incremento rispetto ai 74 e 26 casi registrati nel biennio precedente. In particolare, nel 2023 l’incidenza di questa malattia è stata più alta nei bambini con più di un anno di età e nei giovani tra i 15 e i 24 anni, con il sierogruppo B che ha causato la maggior parte delle infezioni. Da non sottovalutare è il fatto che tra i casi registrati si sono verificati anche sei decessi.

Pneumococco ed Emofilo: l’importanza della vaccinazione

Lo pneumococco ha fatto segnare un’impennata significativa: nel 2022 sono stati segnalati 1.056 casi, saliti a 1.783 nel 2023, quasi il doppio rispetto ai dati del biennio pandemico. Le fasce più colpite sono state i bambini piccoli e gli adulti sotto i 64 anni. Anche l’infezione da Haemophilus influenzae ha mostrato una crescita allarmante, con 195 e 315 casi segnalati rispettivamente nel 2022 e 2023, rispetto ai soli 76 e 68 casi registrati nel 2020 e 2021. Solo nel 2023, l’emofilo ha causato 45 decessi, colpendo principalmente bambini tra 1 e 4 anni e adulti sotto i 64 anni.

Vaccini: una risposta efficace ma sottoutilizzata

Come sottolinea Anna Teresa Palamara, direttrice del Dipartimento di Malattie Infettive dell’ISS, queste malattie sono evitabili con vaccinazioni sicure ed efficaci già incluse nel PNPV. Tuttavia, l’adesione non è ancora sufficiente a raggiungere una copertura vaccinale ottimale, nonostante le campagne di sensibilizzazione e la disponibilità di vaccini. Le vaccinazioni non solo proteggono gli individui, ma riducono anche la diffusione dei patogeni all’interno della comunità, limitando il rischio di epidemie.

Conclusioni

L’aumento dei casi di malattie batteriche invasive è un segnale chiaro dell’importanza di una maggiore consapevolezza e adesione alla prevenzione vaccinale. Meningococco, pneumococco e Haemophilus influenzae sono patogeni che possono causare gravi danni alla salute pubblica, ma con un adeguato ricorso ai vaccini è possibile contenerli e, in alcuni casi, quasi debellarli. La prevenzione è l’arma più potente contro queste infezioni, e occorre agire tempestivamente per proteggere le fasce più vulnerabili della popolazione.

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