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Sintomi e malattie

Dermatite atopica negli adolescenti: un problema crescente, ma nuove terapie offrono speranza

La dermatite atopica colpisce il 9% degli adolescenti italiani, influenzando negativamente la qualità della loro vita. Nuove terapie biologiche, come il tralokinumab, offrono un efficace trattamento per le forme moderate e severe

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Dermatite atopica negli adolescenti: un problema crescente, ma nuove terapie offrono speranza
Ragazza che soffre di dermatite atopica (©depositphotos)

La dermatite atopica, una malattia infiammatoria cronica della pelle, colpisce un numero sempre crescente di adolescenti in Italia. Secondo le stime più recenti, circa il 9% dei ragazzi tra i 12 e i 17 anni soffre di questa patologia, che si manifesta con lesioni cutanee, prurito intenso e pelle secca. Si stima che oltre 310.000 adolescenti italiani ne siano affetti, con circa 90.000 di loro che presentano forme moderate o gravi della malattia. Questi numeri evidenziano l’importanza di un’adeguata gestione della dermatite atopica, soprattutto in una fase della vita delicata come l’adolescenza.

Un impatto pesante sul benessere psicofisico

Gli adolescenti che convivono con la dermatite atopica affrontano una serie di difficoltà che non si limitano soltanto ai sintomi fisici. Le lesioni visibili sulla pelle, che possono comparire su viso, collo, braccia e gambe, rappresentano una fonte di disagio estetico che spesso condiziona la socialità dei ragazzi. Il prurito intenso, che può peggiorare durante la notte, influisce negativamente sulla qualità del sonno, con conseguenti problemi di concentrazione e rendimento scolastico.

L’impatto psicologico della malattia è altrettanto rilevante. La sensazione di essere “diversi” rispetto ai coetanei, associata all’insonnia cronica e al disagio fisico, può generare ansia, insicurezza e in alcuni casi portare a depressione. Non mancano, purtroppo, situazioni in cui gli adolescenti affetti da dermatite atopica diventano vittime di bullismo, esacerbando ulteriormente il loro stato emotivo.

Le nuove prospettive di trattamento

Fino a poco tempo fa, le opzioni terapeutiche per i giovani con dermatite atopica moderata o severa si limitavano principalmente a trattamenti topici come corticosteroidi e inibitori della calcineurina, con risultati spesso insoddisfacenti. Tuttavia, una recente svolta nella gestione della malattia è arrivata grazie all’approvazione, da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), di un nuovo farmaco biologico, il tralokinumab. Questo anticorpo monoclonale è stato specificamente sviluppato per bloccare l’interleuchina 13, una proteina coinvolta nel processo infiammatorio che caratterizza la dermatite atopica.

Il tralokinumab, che ora può essere utilizzato anche nei pazienti adolescenti, offre una riduzione significativa dell’infiammazione cutanea e del prurito, migliorando così la qualità di vita di chi ne soffre. Il trattamento, somministrato tramite una comoda penna pre-riempita, prevede un’iniezione sottocutanea ogni due settimane (e in alcuni casi una volta al mese). Questo approccio rende più semplice e meno invasiva la cura, facilitando l’aderenza alla terapia da parte dei ragazzi, notoriamente meno inclini a seguire trattamenti complessi.

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