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Malattie infettive

Il ritorno del morbillo: un’emergenza legata al calo delle vaccinazioni

Il morbillo è tornato a diffondersi in Italia a causa del calo delle vaccinazioni, con 864 casi segnalati nel 2023. Il virus, altamente contagioso, colpisce soprattutto adulti non vaccinati e bambini sotto i 5 anni, causando gravi complicazioni

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Il ritorno del morbillo: un’emergenza legata al calo delle vaccinazioni
Morbillo (©depositphotos)

Negli ultimi anni, l’Italia sta affrontando una preoccupante recrudescenza di casi di morbillo, una malattia che molti ritenevano ormai sotto controllo grazie alla diffusione dei vaccini. Tuttavia, il calo delle vaccinazioni ha permesso al virus di tornare a circolare, colpendo in particolare le fasce di popolazione più vulnerabili. Dal primo gennaio al 31 agosto 2023, l’Istituto Superiore di Sanità ha segnalato 864 casi di morbillo, una cifra drammaticamente aumentata rispetto ai soli 43 casi registrati in tutto il 2022.

Morbillo: un virus altamente contagioso

Il morbillo è uno dei virus più contagiosi al mondo, superando di gran lunga la trasmissibilità di virus noti come l’influenza o il SARS-CoV-2. Secondo Giovanni Maga, direttore del dipartimento di Scienze biomediche del Consiglio Nazionale delle Ricerche, il morbillo può facilmente dare luogo a focolai epidemici, in quanto basta un breve contatto per contrarre l’infezione. La diffusione del virus è facilitata dal fatto che, per quasi il 90% dei casi, le persone colpite non sono vaccinate.

La situazione è particolarmente grave in alcune regioni italiane. L’Abruzzo ha registrato il maggior numero di contagi in rapporto alla popolazione, con 52 casi per milione di abitanti. Altre regioni particolarmente colpite includono Lombardia, Lazio, Emilia Romagna, e Sicilia.

La vulnerabilità degli adulti non vaccinati

Uno degli aspetti più allarmanti di questa nuova ondata di morbillo è che colpisce in gran parte la popolazione adulta non vaccinata. Prima del 2017, il vaccino contro il morbillo non era obbligatorio in Italia, il che significa che molte persone nate negli anni ’90 e prima non hanno ricevuto la protezione vaccinale. Questa fascia di popolazione, in particolare quella compresa tra i 15 e i 64 anni, è ora esposta al rischio di contagio.

Le complicazioni del morbillo possono essere gravi, specialmente per gli adulti. Gli over 60, in particolare se affetti da altre patologie, sono a rischio di sviluppare polmoniti, epatiti e persino encefaliti. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, le complicazioni più comuni tra i casi segnalati includono l’aumento delle transaminasi, l’epatite e, in un caso, un’infiammazione cerebrale in un giovane adulto non vaccinato.

La protezione dei più vulnerabili

Il ritorno del morbillo mette a rischio anche i più piccoli: l’incidenza maggiore è stata riscontrata tra i bambini sotto i cinque anni, in particolare quelli di età inferiore a un anno, troppo piccoli per essere vaccinati. Sono proprio i neonati, insieme agli adulti oltre i 20 anni, alle donne in gravidanza e alle persone con deficit immunitario, a rappresentare le categorie più esposte al virus.

Per fronteggiare questa nuova emergenza, gli esperti raccomandano di intensificare le campagne di sensibilizzazione sull’importanza della vaccinazione, non solo per i bambini ma anche per gli adulti non vaccinati. Solo attraverso un’alta copertura vaccinale si potrà limitare la diffusione del morbillo e prevenire gravi complicazioni, proteggendo le fasce più vulnerabili della popolazione.

In un contesto in cui malattie prevenibili tornano a minacciare la salute pubblica, la responsabilità individuale e collettiva diventa fondamentale: vaccinarsi non significa solo proteggere se stessi, ma anche chi ci sta intorno.

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