Malattie infettive
Allarme West Nile in Italia: 382 casi confermati e 16 decessi nel 2024
Il virus West Nile continua a diffondersi in Italia, con 382 casi confermati e 16 decessi nel 2024. La trasmissione avviene tramite punture di zanzare infette e le forme gravi colpiscono soprattutto gli over 60. Prevenzione fondamentale
Il virus West Nile (WNV) continua a diffondersi in Italia, con un aumento significativo dei casi registrati nell’ultimo bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità. Nel periodo compreso tra il 12 e il 18 settembre 2024, sono stati segnalati 51 nuovi contagi, portando il totale complessivo dell’anno a 382 casi confermati. Di particolare preoccupazione sono i 16 decessi legati al virus, distribuiti in varie regioni italiane, tra cui Veneto, Emilia-Romagna, Piemonte e Calabria.
Una diffusione in crescita: dati allarmanti
La diffusione del virus è iniziata già a maggio 2024 e, da allora, il numero dei contagi ha continuato ad aumentare. Tra i 382 casi confermati, 222 hanno sviluppato la forma neuroinvasiva del virus, una delle manifestazioni più gravi della malattia, che può portare a complicazioni come meningite, encefalite e, nei casi peggiori, paralisi flaccida. Il rischio di sviluppare questa forma grave del virus aumenta con l’età, soprattutto tra gli over 60, che rappresentano la fascia più vulnerabile della popolazione.
Le regioni più colpite sono il Veneto, con 69 casi di febbre da West Nile e 38 casi di malattia neuroinvasiva, e l’Emilia-Romagna, che registra 131 casi di WNV neuroinvasiva. Tuttavia, anche regioni meno colpite come Piemonte, Lombardia, e Calabria hanno visto un aumento delle infezioni, con numeri preoccupanti di contagi e vittime.
Origine e sintomi del virus West Nile
Il virus West Nile viene trasmesso principalmente attraverso la puntura di zanzare infette del genere Culex, in particolare dalla specie Culex pipiens. Queste zanzare contraggono il virus da uccelli infetti, che fungono da serbatoio dell’infezione. In Italia, sono state identificate oltre 70 specie di uccelli come vettori naturali del virus.
L’80% delle persone infette non sviluppa sintomi, ma nei casi sintomatici la malattia si manifesta con febbre, mal di testa, dolori muscolari e, in rari casi, eruzioni cutanee. Tuttavia, meno dell’1% degli infetti può sviluppare una forma neuroinvasiva della malattia, che può portare a complicazioni gravi, soprattutto nei soggetti anziani o con un sistema immunitario compromesso.
L’importanza della prevenzione
L’aumento dei casi di West Nile in Italia evidenzia l’importanza di una prevenzione efficace. Le autorità sanitarie consigliano di ridurre al minimo l’esposizione alle punture di zanzara, soprattutto nelle ore serali e notturne, quando questi insetti sono più attivi. L’uso di repellenti, zanzariere e la rimozione di ristagni d’acqua sono tra le misure raccomandate per ridurre il rischio di contagio.
Con l’incremento dei casi e delle vittime, è fondamentale che la popolazione resti vigile e adotti misure preventive per contenere la diffusione del virus e proteggere le fasce più vulnerabili della società.