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Oncologia

Un nuovo orizzonte per la diagnosi precoce dei tumori: L’MCED test in primo piano

Il test MCED (Multi-Cancer Early Detection) rappresenta una svolta nella diagnosi precoce dei tumori, rilevando oltre 50 tipi di cancro attraverso un semplice esame del sangue, anche in assenza di sintomi evidenti

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Un nuovo orizzonte per la diagnosi precoce dei tumori: L'MCED Test in primo piano
Test del sangue (©depositphotos)

La diagnosi precoce del cancro è una delle sfide più impegnative della medicina moderna. Molti tumori non mostrano sintomi evidenti nelle fasi iniziali, e quando i segnali diventano chiari, spesso la malattia è già in uno stadio avanzato. Tuttavia, un nuovo test ematico chiamato MCED (Multi-Cancer Early Detection) sta emergendo come una potenziale svolta nella rilevazione di diversi tipi di tumore, anche prima che i sintomi si manifestino. Questo esame promette di identificare il cancro in una fase embrionale, aumentando le possibilità di un trattamento efficace e, quindi, di sopravvivenza.

Un recente studio, condotto dai ricercatori del Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York e presentato durante il congresso dell’European Society for Medical Oncology (ESMO) nel 2022, ha dimostrato l’efficacia del test MCED nel rilevare la presenza di tumori attraverso l’analisi del DNA tumorale circolante (ctDNA). Questo test può individuare tracce di oltre 50 diversi tipi di neoplasie, fornendo indicazioni anche sulla loro origine all’interno del corpo.

Come funziona il test MCED

Il principio su cui si basa l’MCED è l’analisi delle piccole sequenze di DNA tumorale rilasciato dalle cellule cancerose nel sangue. Queste sequenze, note come ctDNA, differiscono dal DNA delle cellule sane a causa di una specifica modificazione molecolare chiamata metilazione. Riconoscere queste alterazioni permette di individuare un segnale precoce di malattia, anche quando il paziente non presenta sintomi evidenti.

Lo studio Pathfinder ha coinvolto circa 6.500 persone di età superiore ai 50 anni, apparentemente in buona salute. Tra di loro, l’1,4% (92 individui) ha ottenuto un risultato positivo al test, suggerendo la presenza di DNA tumorale circolante. Di questi, il 38% ha poi ricevuto una conferma diagnostica di cancro, dimostrando l’efficacia del test nel riconoscere la malattia.

Vantaggi e sfide

I risultati dello studio rappresentano un primo passo importante verso l’adozione di test come l’MCED per la diagnosi precoce del cancro. Oltre a una buona capacità di rilevamento, il test ha dimostrato un’alta specificità, riducendo significativamente i casi di falsi positivi. Questo è fondamentale per evitare l’uso eccessivo di procedure invasive come biopsie o endoscopie, che potrebbero risultare inutili per individui sani.

Tuttavia, gli scienziati sottolineano che il test MCED non è ancora pronto per un’applicazione diffusa su tutta la popolazione. Ulteriori ricerche sono necessarie per perfezionare la capacità del test di distinguere con precisione il DNA tumorale dalle altre componenti nel sangue. Inoltre, l’efficacia del test nel ridurre la mortalità per cancro non è ancora stata dimostrata e richiederà un lungo periodo di osservazione.

Il futuro della diagnosi del cancro

Sebbene ci sia ancora strada da fare, il potenziale impatto dell’MCED sulla diagnosi precoce del cancro è enorme. Nei prossimi anni, sarà essenziale rafforzare le infrastrutture sanitarie e aumentare il numero di medici e personale specializzato per gestire il numero crescente di pazienti che potrebbero beneficiare di questi test. Sarà inoltre fondamentale stabilire protocolli chiari su chi sottoporre al test e in quali contesti.

In conclusione, il test MCED rappresenta una promettente innovazione nella lotta contro il cancro. Se ulteriori studi ne confermeranno l’efficacia, potrebbe rivoluzionare il modo in cui si affronta la diagnosi precoce dei tumori, salvando innumerevoli vite attraverso interventi più tempestivi e mirati.

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