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Alimentazione

Farina di grillo nei supermercati italiani è realtà

La Farina di grillo diventa un ingrediente utilizzabile in Europa: da un’indagine era emerso che quasi il 60% degli italiani pensava che gli insetti non sarebbero mai stati accettati come alimenti in Italia

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Farina di grillo
Farina di grillo

Da ieri, a seguito del via libera dell’Unione Europea, la polvere sgrassata di acheta domesticus (il comune grillo) potrà essere utilizzata nei prodotti alimentari e arriverà quindi sugli scaffali dei nostri supermercati. Cinque anni fa solo pochi si sarebbero immaginati che questo potesse succedere: come confermava una ricerca [1] BVA Doxa per Rentokil, azienda specializzata nel monitoraggio e controllo degli infestanti del gruppo Rentokil Initial, quasi il 60% degli italiani pensava che gli insetti non sarebbero mai stati accettati come alimenti in Italia.

Il novel food, che porta sulle nostre tavole nuovi alimenti, tra cui insetti e aracnidi come cavallette, grilli, coleotteri, bruchi e scorpioni, era visto come un’ipotesi non percorribile sulle nostre tavole e il pensiero di trovare su uno scaffale o nel banco frigo un prodotto a base di insetti suscitava una reazione di disgusto nel 63% degli intervistati. Percentuale in linea anche nel caso dei ristoranti: trovare un piatto nel menù a base d’insetti non sarebbe stato gradito al 60% dei rispondenti.

La tanto discussa sicurezza alimentare, che è emersa essere uno dei principali dubbi legati all’approvazione di questo provvedimento, era un elemento che già preoccupava gli italiani cinque anni fa. Il 73% degli italiani, infatti, pensava che la produzione degli stessi richiederebbe maggiori attenzioni in termini di sicurezza alimentare e pratiche igieniche, e il 55% era molto preoccupato dal punto di vista sanitario per le pratiche che possano essere utilizzate o meno nella lavorazione degli insetti a uso alimentare.

Quello che era considerato il cibo del futuro è ormai diventato realtà e la rivoluzione nel piatto ha decisamente avuto una spinta importante. Quanto gli italiani si ricrederanno e come risponderanno alle nuove tendenze alimentari sarà poi il tempo a dirlo.

1 Commento

1 Commento

  1. Vittorio

    26 Gennaio 2023 at 17:41

    Penso che sia uno schifo che queste cose vengano permesse. Ora bisognerà avere 3 paia di occhi e leggere sempre BENE gli ingredienti di quello che si compra per evitare di mangiare questo schifo. Speriamo che i produttori di alimenti in Italia sappiano fare tesoro degli insegnamenti di marketing ed espongano bene in chiaro sulle etichette che i loro prodotti NON contengono farina di insetto.

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