Benessere
Peso ideale: calcola il tuo BMI e scopri se la dieta è davvero indispensabile
Come calcolare l’indice di massa corporea, a cosa serve e la reale validità di un metodo ultracentenario
Si parla tanto di peso forma – ammesso che ne esista davvero uno ideale – ed è così che donne e uomini si autoimpongono di seguire standard dettati dai media e dalla moda. La verità è che ognuno di noi è diverso e presenta disparate strutture e costituzioni fisiche. Sul peso, infatti, incidono diversi fattori, tra cui l’ossatura e l’altezza. Ecco perché è indispensabile, prima di pensare a una dieta, comprendere appieno qual è il peso ideale per star meglio in salute – al di là dei modelli televisivi. In questo caso può venirci incontro il calcolo del BMI – misurazione che comunque non va considerata inflessibile, ma che andrebbe vagliata insieme al proprio dietologo o medico curante.
Come nasce il BMI
Nonostante oggi si utilizzi in campo medico, il BMI o indice di massa corporea (dall’inglese Body Mass Index) è stato ideato nel 1832 da un matematico di origine belga: Adolphe Quetelet. La misurazione è basata su dati antropometrici relativi alla crescita umana. Secondo tale teoria il peso cresce con il quadrato dell’altezza. Il termine BMI, tuttavia, non è stato adoperato fino al 1972.
Come si calcola l’indice di massa corporea
L’indice di massa corporea – o BMI – si calcola dividendo il peso di una persona per il quadrato della sua altezza (espresso in metri). Per esempio, se una donna pesa 50 chilogrammi ed è alta 170 cm, il calcolo da eseguire sarà: 50/(1,70)2=17
Valori di riferimento
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stabilisce che l’indice di massa corporea può essere un valido strumento per definire una situazione critica di sottopeso o di obesità. Secondo un articolo pubblicato su The Lancet nel 2009, le aspettative di vita diminuiscono vertiginosamente con l’aumentare del BMI (dai 30 in su).
- Valori di riferimento standard
Anoressia: inferiore ai 15,50
Sottopeso grave: inferiore a 16,5
Sottopeso: da 16,5 a 18,5
Normopeso: da 18,5 a 24,9
Sovrappeso: da 25 a 29
Obesità: da 30 a 34,9
Obesità di secondo grado: da 35 a 40
Obesità di terza classe: superiore a 40
Obesità super: superiore a 50
È più pericoloso il grasso addominale
Il BMI non è affatto un calcolo accurato perché non tiene presente della larghezza, per esempio, delle spalle, del cranio e del bacino: elementi chiave per un aumento di peso anche in soggetti magri. Inoltre, non considera in quali zone del corpo si presentano elevate quantità di grasso. Alcuni studi, per esempio, indicano come un vero pericolo per la salute il grasso addominale, anche in caso di BMI ridotto.
Per chi non è adatto
Il calcolo del BMI non è adatto per neonati, donne in gravidanza e giovani al di sotto dei 18 anni. In questi casi, il personale esperto adotta appositi calcoli di correzione. È anche da tener presente che l’indice di massa corporea non fa in alcun caso distinzione tra la massa grassa e la massa magra, di conseguenza non può essere utilizzato come unico riferimento quando si parla di salute. Prima di mettersi a dieta, perciò, è importante rivolgersi a un dietologo esperto. È bene ricordare, infine, che l’auto-rilevamento o modificazioni personali alla propria dieta potrebbero causare danni psicofisici.