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Salute

Il bambino può contrarre il cancro dalla propria madre. Ecco come e perché

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Brutte notizie dal mondo della scienza: uno studio giapponese coordinato da un team di oncologici pediatri del National Cancer Center Hospital di Tokyo è riuscito a dimostrare come una donna incinta può trasmettere il cancro al proprio figlio durante il parto. Gli scienziati hanno descritto alcuni casi di cancro ai polmoni dovuti alla contaminazione della propria madre. Questo solleva molti dubbi sulla non trasmissibilità del cancro. Ecco i risultati dello studio.

Il cancro si può trasmettere?

La scienza ci dice che esistono, al mondo, alcuni casi di cancro trasmissibile. Per esempio, in un mammifero marsupiale chiamato il diavolo della Tasmania, si può manifestare il cancro DFTD (devil facial tumour disease), una malattia che si può trasmettere con estrema facilità. A tal punto che sembra aver dimezzato il numero di questi animali selvatici. Fino ad ora non è mai stata trovata nell’uomo nessuna forma simile, tuttavia esiste una via naturale che permette la trasmissione delle cellule cancerose anche nell’essere umano. Questa è la placenta emocoriale, via che – a quanto pare – «permissiva per il traffico cellulare» come spiegato nel testo scientifico Cancer cell transmission via the placenta.

Il cancro può essere trasmesso da madre a figlio

Il cancro può quindi essere trasmesso da una madre a un figlio o da un gemello all’altro nell’utero. Per fortuna, i casi sono piuttosto rari ma non impossibili. Ciò che è stato scoperto durante il nuovo studio, però, è che anche durante il parto vi è la possibilità di trasmettere il cancro se la mamma è affetta da un tumore alla cervice uterina. Il motivo? Durante il passaggio, il piccolo, può inalare il fluido amniotico che è entrato in contatto con le cellule cancerose e, una volta entrato nell’apparato respiratorio, le cellule malate possono innescare una neoplasia – per esempio ai polmoni. La conferma di tale ipotesti arriva dagli scienziati del National Cancer Center Hospital di Tokyo. Il team ha lavorato con la Scuola di Medicina dell’Università Jikei, l’Ospedale Internazionale di San Luca, il Dipartimento di Pediatria dell’Università Toho e la Scuola di Medicina dell’Università di Hokkaido. «Il pattern peribronchiale della crescita del tumore in entrambi i bambini suggerisce che i tumori derivino dalla trasmissione vaginale madre-neonato attraverso l’aspirazione di fluidi vaginali contaminati dal tumore durante la nascita. Nei pazienti, i tumori sono stati osservati solo nei polmoni e sono stati localizzati lungo i bronchi. È probabile che le cellule tumorali materne fossero presenti nel liquido amniotico, nelle secrezioni o nel sangue dalla cervice e siano state inalate dai bambini durante il parto vaginale», hanno scritto i ricercatori.

Cancro ai polmoni contratto dalla madre naturale

Per arrivare a tale conclusione, il gruppo di ricerca guidato dal dottor Ayumu Arakawa, ha preso in esame alcuni bambini maschi affetti da cancro al polmone. Dalle indagini genetiche si è potuto evincere come la causa scatenante sia stata il contatto con le cellule cancerose presenti sulla cervice della mamma durante il parto. Seppur i bambini oggetto dello studio sembrano essere guariti dopo l’asportazione di uno dei due polmoni o una parte di esso, hanno comunque dovuto eseguire cicli di chemioterapia molto lunghi con effetti collaterali piuttosto pesanti. Al contrario, le madri dei bambini sono decedute quando erano ancora molto giovani. Una di loro non aveva fatto il vaccino contro il papilloma virus.

Fonti scientifiche

Vaginal Transmission of Cancer from Mothers with Cervical Cancer to Infants – The New England Journal of Medicine.

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