Salute
Il covid si trova (anche) negli alimenti. Gli sconcertanti risultati di uno studio scientifico
Quasi tutti i cibi che si trovano sui banchi del supermercato potrebbero essere contaminati dal tanto temuto Coronavirus. Ad asserirlo sono stati gli scienziati della Shahid Beheshti University of Medical Sciences e del Food Safety Research Center. Lo studio aveva lo scopo di valutare la persistenza del virus sugli alimenti di uso comune. E il risultato ottenuto non vi piacerà.
Sars-Cov-2 negli alimenti
Lo scopo dei ricercatori era quello di verificare se il consumo o la manipolazione degli alimenti che si trovano ogni giorno nelle nostre tavole avrebbe potuto metterci a rischio coronavirus. L’indagine scientifica – pubblicata su Food Control – ha infatti messi in evidenza come carne, latticini, frutta, verdura e persino cibi già pronti possano essere un potenziale vettore di SARS-CoV-2.
Le persone infette non dovrebbero toccare gli alimenti
Per ridurre al minimo il rischio di contagio, le persone infette – a detta degli scienziati – non dovrebbero toccare cibo o confezioni di esso, se non per uso esclusivamente personale. Ricordiamo anche che gli studi di Earlies hanno messo in evidenza come il virus sia in grado di colpire anche il tratto gastrointestinale, lo stomaco, il colon e l’intestino tenue. Non a caso il Covid è stato trovato anche in campioni di feci. Ciò significa che l’igiene è fondamentale per prevenire il dilagarsi di questa pandemia.
Rischio dalle persone che manipolano gli alimenti
C’è un alto rischio di essere contaminati dalle persone – specie se sono asintomatiche – che manipolano gli alimenti. Tra questi ricordiamo gli addetti ai supermercati e mercati. Tra gli alimenti più a rischio contaminazione – è emerso durante lo studio – vi sono il pane, la frutta, la verdura ma anche la carne, i latticini e persino il materiale con cui vengono confezionati gli alimenti.
Il pericolo nelle fabbriche di produzione
Il team di ricerca ha avvertito le aziende di trasformazione alimentare che vi è un alto rischio di contaminazione incrociata da SARS-CoV-2 nei loro prodotti. Una volta contaminati, i prodotti entrano nelle nostre case e possono infettare chiunque di noi. «Pertanto, queste statistiche evidenziano profondamente il grande impatto dei gestori di alimenti sul verificarsi di focolai associati al cibo. Inoltre, la diffusione per via aerea di SARS-CoV-2 è anche possibile, in particolare in ambienti interni», spiegano gli scienziati. «Il cibo può agire come un potenziale veicolo di SARS-CoV-2 a causa delle contaminazioni da carry-through o da carry-over [contaminato da altre materie prime durante le fasi di produzione. nda]. Considerando il trasferimento, la diffusione della SARS-CoV-2 dal personale ai prodotti alimentari o alle superfici degli alimenti è possibile».
Come proteggersi?
Lavarsi sempre le mani dopo aver toccato le confezioni del cibo acquistato e, dove possibile, cuocere il cibo ad alta temperatura – minimo 60 gradi per almeno 30 minuti, concludono i ricercatori.
Carlo
24 Novembre 2020 at 11:41
Sconcertante…..grazie comunque!
Gerger
25 Novembre 2020 at 17:27
Trovati positivi come?con i tamponi? Ma se non funzionano sulle persone…