Farmaci
Pregabalin, il nuovo «valium» che sta causando molte morti
Un noto farmaco sta causando troppe morti e gravi dipendenze. Ecco perché
Il pregabalin, conosciuto anche con il nome di Lyrica, è un anticonvulsivante che spesso viene usato anche per il dolore neuropatico, per la fibromialgia o per i disturbi d’ansia generalizzati. Benchè si tratti di un farmaco piuttosto comune pochi ne conoscono gli effetti avversi. Ecco il motivo per cui un paziente di nome Ryan Murrihy vuole sensibilizzare tutte le persone dai rischi derivanti da un uso frequente. Rischi con cui lui ha avuto a che fare di recente.
Un gioco?
La storia di Ryan è alquanto particolare: aveva letto alcuni sintomi di dolori neuropatici in un’enciclopedia medica e aveva cerco di convincere il proprio dottore a prescrivergli il pregabalin. Per lui era solo un gioco, nient’altro. Ora, però, deve combattere con una forte dipendenza dal farmaco tant’è vero che è stato ricoverato in un centro dedicato. Ecco perché vuole mettere in guardia tutti i pazienti dai potenziali rischi. Solo l’anno scorso, ricorda Murrihy, sono morte ben 136 persone a causa del medicinale.
Ansia o crisi epilettiche?
Il farmaco non viene usato solamente per limitare convulsioni e crisi epilettiche ma spesso viene consigliato anche ai pazienti affetti da ansia. Non a caso viene anche definito il nuovo valium. D’altro canto, gli esperti hanno notato un tasso altissimo relativo all’aumento di morti associate all’uso di pregabalin. Se nel 2008 non sembrano esser stati registrati decessi – secondo le statistiche ufficiali dell’ONS – il 2009 ne ha registrate 4 e da allora i numeri sono schizzati vertiginosamente alle stelle. In parte tali dati potrebbero anche essere dovuti all’aumento delle vendite. La prescrizione di pregabalin, infatti, è aumentata del 350% in soli cinque anni.
Il mercato nero
Il problema principale è che questo genere di farmaci a volte viene assunto senza prescrizione medica. «Ora esiste un enorme mercato nero per la droga. Alcune persone possono vendere la loro prescrizione, ma le persone la comprano anche su Internet e dai rivenditori», ha dichiarato il dottor Mateen Durrani, psichiatra adulto presso il servizio di trattamento delle dipendenze di UKAT. Murrihy, il 36enne che ha iniziato ad assumerlo per gioco, inizialmente aveva provato ad acquistarlo proprio attraverso tali canali. Quando il ragazzo si è recato dal proprio medico curante, gli ha detto che soffriva di un dolore neuropatico causato da un vecchio infortunio. «All’inizio mi hanno dato il gabapentin, ma sapevo che se gli avessi detto che non funzionava, l’unico altro farmaco che potevano darmi era il pregabalin. Lo sapevo e ho giocato il medico a mio vantaggio. L’avevo cercato su una rivista medica. Sono stato in grado di persuaderli abbastanza facilmente e avrebbero continuato ad alzare la dose. Sembravano abbastanza entusiasti in quel momento per prescriverlo».
Ti senti bene!
Come spesso accade quando assumi farmaci di questo genere ti dà un’enorme sensazione di benessere. Secondo Murrihy, «ti senti felice e ubriaco ma sai cosa stai facendo allo stesso tempo». Ben presto, però, si è reso conto che il medicinale gli causava una forte dipendenza: la sua prescrizione di 7 giorni l’aveva esaurita in due o tre e ha cominciato a stare male.
Diversi modi per diventare dipendenti
Graham Parsons, capo farmacista di Turning Point ritiene che si possa diventare dipendenti dal farmaco in diversi modi: «Ci sono persone che hanno ricevuto una prescrizione e sviluppano una dipendenza terapeutica e lo usano sempre di più, cosicché la loro dose deve essere aumentata e assisteranno a sintomi da astinenza se smettono. Poi ci sarà chi ha ricevuto una prescrizione e dopo si affida al mercato illecito. Questo è quel genere di utenti a cui piacciono gli effetti dei «pregabs» come li chiamano, li acquisteranno e inizieranno a usarli. I politici sono sempre alla ricerca di soluzioni semplici per gestire il problema dell’abuso di farmaci da banco o prescrizione, ma non ci sono risposte facili per questo. I medici generici non sono necessariamente addestrati a problemi di dipendenza e devono valutare qualcuno in soli otto minuti e potrebbero presentare più problemi. È difficile», conclude Pearson ad Huffington Post.
Andrea
18 Marzo 2020 at 13:42
Mi dispiace dover contestare quanto leggo in questo testo. Siamo nel 2020 e prendo, come base terapeutica, 600 mg di Pregabalin (massima giornaliera) quotidianamente. Questo dall’anno 2008 quindi sono passati ben 12 anni. Mi trovo in Italia e non penso che ci sia mercato nero di Lyrica (Pregabalin) in quanto, da noi, è molto semplice averlo dallo psichiatra per ansia generalizzata – come nel mio caso – ma anche dal medico di base. Attualmente sto abusando di questo farmaco sino a 10 pillole giornaliere ma, negli anni 2000 ero arrivato, proprio quando avevo iniziato la terapia e ne sentivo maggiormente gli effetti di euforia, a fare un abuso davvero eccessivo – spaventoso direi – quasi ad arrivare a 20 o 30 Pregabalin da 150.mg al giorno. Quello che mi accadeva era cadere dalla sedia senza rendermene conto ed anche se ero in posizione ottimale. Dopo mi rialzavo, rimanevo sulla sedia di fronte al computer ma ricadevo dopo poco. L’euforia era alta e io mi sentivo bene, sentivo e vedevo la stanza girare su me stesso e questo mi divertiva ma mi dissocio sul fatto che fosse impossibile tornare sui miei passi proprio perché io stesso ci sono riuscito in pochi giorni e senza dover patire sensi di astinenza. So che, per togliere 4 lyrica da 150, basta una settimana ma consiglio a chiunque di prendersi un mese, Normalmente, ribadisco, prendo dieci ma a volte sei di queste pillole che uso per tenere l’umore stabile e certamente non faccio più la sciocchezza di arrivare a 20. Vorrei del tutto eliminarlo ma non è un buon momento per me ora farlo. Consiglio a chiunque lo prende per motivi di ansia, di non usare Pregabalin ma nemmeno di usare per pià di 21 giorni, le così dette benzodiazepine: altra categoria di ansiolitici che danno SI questa volta una dipendenza tale da non sapere più come toglierseli. Il Pregabalin, sostengo, si può eliminare a breve termine anche in casa e senza soffrirne l’astinenza. La benzodiazepina è incredibilmente feroce e non c’è modo se non un ospedale per uscirne fuori, Faccio un appunto per chi soffre di attacchi di panico: è vero che questi sono un’ansia tale da essere quasi allucinante e da dare sensazioni di soffocamento e paura e spesso il medico da proprio l’ansiolitico per curare l’attacco di panico ma io so, essendo molto curioso, che questo viene curato con gli anti depressivi, Con questo, spero di esservi stato utile e non fate i medici di voi stessi ma state anche molto attenti ai medici che vi seguono. Lo scrivo dall’Italia dove la sanità è penosa. Chi leggerà da altri Stati, non mi prenda per matto se ho astio contro i medici in generale e soprattutto quelli specializzati in medicina psichiatrica.
Marco
28 Dicembre 2021 at 13:26
Ho preso 150mg al giorno per 3 anni circa per l’ansia, oltre a non fare effetto dopo brevissimo tempo, ho iniziato a soffrire di dolori muscolari diffusi, ho scalato il farmaco e smesso di prenderlo da oltre un mese ma continuo ad avere sintomi fisici di astinenza che a quanto pare possono durare ancora per svariati mesi, sconsiglierei a tutti di prendere questo farmaco inutile e dannoso che di questi tempi viene prescritto per ansia e dolori con incredibile facilità