Farmaci
Ecco perché un farmaco contro l’artrite potrebbe salvarci dal Coronavirus
Un medicinale immunoterapico sembra esser particolarmente utile per i casi gravi di Coronavirus
Il Coronavirus può colpire ogni persona senza distinzione di sesso o età. Sappiamo, però, che nelle persone con un quadro clinico compromesso o molto anziane può anche divenire letale. Questo accade perché il patogeno può scatenare in alcuni soggetti una risposta immunitaria incontrollata portando gravi danni al tessuto polmonare. Una speranza, tuttavia, arriva da un vecchio farmaco contro l’artrite prodotto da Roche. Ecco perché il medicinale potrebbe salvare molte vite.
Un farmaco approvato nel 2010
Si chiama ACTEMRA® e il principio attivo è lo tocilizumab. Si tratta di un farmaco immunoterapico approvato dall’FDA nel 2010 e utilizzato per il trattamento dell’artrite reumatoide. Pare, tuttavia, che possa essere particolarmente utile per curare i pazienti affetti da danno polmonare causato dal coronavirus. Ha dichiararlo la National Health Commission cinese.
Roche dona il farmaco alla Cina
Roche ha donato diverse confezioni di Actemra del valore di circa 14 milioni di yuan (circa 2 milioni di dollari) nel mese di febbraio. Anche l’Italia, negli ultimi giorni, ha utilizzato il farmaco per alcuni pazienti che presentavano sintomi gravi. I risultati ottenuti sembrano essere eccellenti.
Le sperimentazioni
Parallelamente, un ospedale affiliato con l’Università della Scienza e della Tecnologia della Cina (USTC) ha iniziato una sperimentazione clinica randomizzata per valutare l’applicazione del farmaco. Verranno arruolati 188 pazienti, di cui la metà testerà Actemera. È importante sottolineare che il medicinale non uccide il coronavirus SARS-CoV-2 ma inibisce il recettore dell’interleuchina 6 (IL-6), una citochina proinfiammatoria.
Cosa accade durante l’infezione da COVID-19
Quando il virus attacca il nostro organismo, quest’ultimo potrebbe rispondere con una dose eccessiva di cellule immunitarie e le relative molecole di segnalazione innescando così una vera e propria tempesta di citochine. In questo modo il sistema immunitario, essendo iperstimolato attacca anche il corpo del paziente, un po’ come accade nelle malattie autoimmuni come l’artrite reumatoide. Il farmaco tocilizumab è stato proprio studiato per evitare o ridurre la sindrome da rilascio di citochine inibendo l’interluchina 6 (IL-6).
Il farmaco testato in italia
Actmra è stato somministrato sabato scorso a due pazienti ricoverati al Cotugno. Tutti e due erano affetti da una grave forma di polmonite innescata da Covid 19. I risultati sembrano essere stati molto promettenti: «già a distanza di 24 ore dall’infusione sono stati evidenziati incoraggianti miglioramenti soprattutto in uno dei due pazienti, che al suo arrivo in ospedale presentava un quadro particolarmente critico».
#Tocilizumab seems to be a promising treatment option for coronary artery involvement in #TakayasuArteritis
— ClinRheumatol (@ClinRheumatol) March 7, 2020
Severe stenosis in the ostium of the left main coronary artery (a, b). After 6 month of TCZ treatment, CA stenosis improved significantly (c, d)https://t.co/Aq6D8Bil6C pic.twitter.com/WDiuwzIR4F
Miglioramenti registrati a Napoli
«Nell’esperienza cinese sono stati 21 i pazienti trattati che hanno mostrato un miglioramento importante già nelle prime 24-48 ore dal trattamento, che avviene in un’unica soluzione e che agisce senza interferire con il protocollo terapeutico a base di farmaci antivirali utilizzati. Qui in Italia hanno risposto subito i due pazienti napoletani. La speranza è che la sperimentazione possa risultare efficace anche sugli altri pazienti italiani», concludono Paolo Ascierto e Vincenzo Montesarchio.